venerdì 28 giugno 2013

Fast Reviews #7 - Throne of Glass

Cari Lettori,
ecco un'altra Fast Reviews per voi!

THRONE OF GLASS
SARAH J. MAAS
BLOOMSBURY
PAGINE
6,99 £
ED. PAPERBACK
(#1 Throne of Glass )




Disponibile anche in italiano per la Mondadori, qui le info!

Trama
(dalla cover)

After serving out a year of hard labor in the salt mines of Endovier for her crimes, 18-year-old assassin Celaena Sardothien is dragged before the Crown Prince. Prince Dorian offers her her freedom on one condition: she must act as his champion in a competition to find a new royal assassin. Her opponents are men-thieves and assassins and warriors from across the empire, each sponsored by a member of the king's council. If she beats her opponents in a series of eliminations, she'll serve the kingdom for three years and then be granted her freedom. Celaena finds her training sessions with the captain of the guard, Westfall, challenging and exhilirating. But she's bored stiff by court life. Things get a little more interesting when the prince starts to show interest in her... but it's the gruff Captain Westfall who seems to understand her best. 
Then one of the other contestants turns up dead... quickly followed by another. 
Can Celaena figure out who the killer is before she becomes a victim? As the young assassin investigates, her search leads her to discover a greater destiny than she could possibly have imagined.

Commento Personale

Per chi si stesse chiedendo perchè mai abbia deciso di leggere questo libro in lingua quando è disponibile la versione italiana, la risposta è semplice e immediata. Innanzitutto il prezzo (scusate se è poco!) e poi la sottoscritta non poteva leggere un romanzo su sui aveva cotante aspettative corredato dalla orrida cover che la Mondadori ha scelto! Proprio non potevo! (Datemi della malata, lo so!) Perciò sì, complice anche la volontà di tenere in allenamento il mio inglese, la mia scelta è ricaduta sulla versione originale, che ha avuto peraltro anche l'indubbio valore di mettermi a confronto con le parole stesse dell'autrice, uscite direttamente dalla sua penna e quindi giunte a me senza il filtro di un traduttore. E la cosa ha avuto esiti che facilmente definirei scioccanti! Ma andiamo con ordine.
Se cercate una recensione positiva al romanzo d'esordio della Maas che ha ottenuto consensi a destra e manca, allora avete sbagliato posto. Questa sarà infatti un'opinione molto critica, dura e forse anche un po' acidella alimentata dalla "frustrazione" di aver speso tempo in un libro che, per quanto mi riguarda, non lo meritava affatto! Come detto prima, le mie aspettative  riguardo a questo libro erano decisamente alte. Dopo Il segno del destino lettura che credevo fantasy ma che si è rivelata invece essere di altra natura, la mia voglia di leggere qualcosa di veramente fantasy si è acuita esponenzialmente, risvegliando in me il ricordo delle mie prime letture che, appunto, appartenevano a questo genere. Il trono di ghiaccio aveva apparentemente tutte le caratteristiche in regola per soddisfarmi, ma potrete facilmente immaginarvi la mia faccia quando, andando avanti con la lettura, queste potenzialità sono evaporate una dopo l'altra come acqua sull'asfalto bollente!



Partiamo col dire che questo libro è fantasy solo perchè probabilmente lo potrete trovare nella sezione omonima se e quando deciderete di andarlo a comprare in libreria! La storia è ambientata effettivamente in un mondo fantastico - L'Erilea- con tanto di nomi di città, luoghi e quant'altro debitamente inventanti, ma per il resto finisce qui. Dato che gran parte della vicenda prende luogo in questo castello di cristallo abbastanza anonimo, il setting poteva benissimo essere Londra, New York o casa mia che la cosa non avrebbe fatto una grande differenza, anche perchè, per quanto mi riguarda, piazzare due nomi inventati su una cartina non fa di un romanzo un fantasy. Io mi aspettavo grandi viaggi nella natura sterminata e selvaggia, incontri con esseri e creature misteriose in luoghi impervi e indomabili ma evidentemente io e la signora Maas abbiamo un'idea un po' diversa dell'ambientazione fantasy! 
Proseguiamo quindi con i personaggi che inizialmente si presentavano davvero in maniera eccellente, ma poi.... Celaena Sardothien, la nostra indomita protagonista dal nome impronunciabile, è appena stata ripescata dalle miniere di Endovier un postaccio dove si muore di continuo tra atroci sofferenze, circondati dalle persone meno affidabili di tutto il continente. Celaena però è l'Assassina più famosa del mondo, la più temuta, quella che solo l'udire il suo nome sussurrato provoca terrore e paura in chi l'ascolta. Ceerto!! E infatti per tutto il resto del romanzo lei non va dietro ai due uomini di turno, sempre più confusa se buttarsi tra le braccia del principe ereditario Dorian - un dongiovanni incallito ma con l'animo tanto buono- e il bello e  tenebroso capitano Westfall - prode comandante delle guardie reali, anch'egli con un grande cuore di burro! Ugualmente non passa il suo tempo a rimirarsi nello specchio indecisa su quale dei numerosi vestiti sfoggiare nè si abbuffa di dolci mangiando peggio di un camionista! Assolutamente no! Lei è Celaena Sardothien, l'assassina tutto cervello, astuzia e abilità, spietata e coraggiosa che però io non ho intravisto nemmeno per un errore durante tutta la lettura! I vari tentativi dell'autrice di rendere la sua protagonista empatica con il lettore con me hanno fallito miseramente, ottenendo l'effetto contrario e ridicolizzando il tutto! Il resto dei personaggi poi, nella migliore delle ipotesi non mi hanno entusiasmato minimamente: non li ho trovati  particolarmente degni di menzione o di originalità e aleggiano tutti quanti nella grande mischia di figure secondarie e scialbe pronte a passare nel dimenticatoio. 
Ma andiamo ancora avanti, perchè la parte migliore deve ancora arrivare! La nostra Celaena, assassina provetta, viene portata al castello per un motivo ben preciso: dovrà infatti gareggiare per diventare il braccio destro del re in persona e scontrarsi contro altri avversari ugualmente temibili e dimostrare così il proprio valore, ottenendo in cambio la libertà e la revoca della sua condanna. Ora, se l'intento dell'espediente di questo torneo era di ricreare le atmosfere alla Hunger Games (così come recitava il bollino sulla copertina italiana e inglese) o peggio ancora -e che Dio abbia pietà della Mondadori- persino emulare Martin (in modi a me sconosciuti peraltro!) direi che è stato preso un granchio colossale! Qui non c'è assolutamente nulla della tensione, della violenza e della forza che animavano i romanzi di Suzanne Collins, anzi! Nè c'è una seppur minima somiglianza con Martin!!!O_O  Spero per la Mass che "l'emulazione" non fosse davvero il suo intento principale perchè diversamente sarebbe davvero imbarazzante per lei! L'autrice infatti - è inutile negarlo- non ha nè le doti nè le capacità narrative dei due autori sopracitati, e infatti non si sofferma nemmeno a descrivere le prove di questo impareggiabile torneo, figurarsi gli stati d'animo della protagonista: semplicemente ci passa su! Alcune prove non sono nemmeno riportate e l'espediente usato per "eliminare" i candidati non mi è piaciuto per nulla, ma al contrario mi ha "puzzato" enormemente di trovata per semplificarsi la via. Molte "avventure" aspettano infatti la nostra eroina al castello e gestire tanti elementi quanti l'autrice ne aveva messi sotto i riflettori cominciava a diventare un po' complicato,  e dunque quale migliore soluzione di una bella sfoltita qui e lì? ZAC e non se ne parla più!! Già, peccato che io non abbia gradito affatto! Allo stesso modo in cui non ho affatto gradito i dialoghi che ho trovato a dir poco terrificanti! E la cosa lo è ancora di più dato che non c'è nemmeno la scusa della traduzione da poter tirare in ballo per salvare il salvabile! Ripeto, tutti i tentativi dell'autrice di far passare la protagonista per una alla mano, cordiale e molto empatizzabile mi hanno dato l'orticaria, rendendola ai miei occhi solo più infantile.

In conclusione (soprassedendo su altri ventimila aspetti secondari che non mi hanno convinto) io sono ancora alla ricerca di un  fantasy che mi dia soddisfazione e il mio verdetto è che  Throne of Glass è stata una delusione bella e buona. Un fantasy non fantasy, con un'eroina determinata ma che ha la consistenza del tonno Rio Mare e con uno svolgimento già letto mille volte in altri libri e dunque poco originale che assolutamente non vale il tempo speso per leggerlo!

Coinvolgimento 2/5
Stile 2/5
Personaggi 2/5
Vicenda 2/5

Giudizio: 2/5


lunedì 24 giugno 2013

Fast Reviews #6 - Il segno del destino

Cari Lettori,
ecco un'altra Fast Review per voi!

IL SEGNO DEL DESTINO
ROBIN LEFEVERS
FANUCCI
453 PAGINE
12,00 €
ED. BROSSURATA
(#1 His Fair Assassin)



Trama
(dalla copertina)


Il destino di Ismae è stato scritto ben prima che lei nascesse: la Morte l'ha segnata con una cicatrice, ma questo marchio funesto si rivelerà invece la sua strada per la salvezza. Sarà proprio quella cicatrice a farla ripudiare dal marito, un uomo violento che è stata costretta a sposare. La mano della Morte continua a guidare la ragazza, che fugge da tutto per cercare riparo nel convento di Saint Mortain, dove alcune suore osservano ancora gli antichi riti tradizionali. Qui viene trasformata in una perfetta assassina; silenziosa, seduttiva e letale, un'ancella della Morte. Presto, Ismae viene inviata alla corte di Bretagna per fare luce sugli intrighi che mettono in pericolo non solo il regno, ma anche la vita della giovane duchessa Anne. Per riuscire nell'impresa, dovrà fare appello a tutto ciò che ha imparato nel convento. Peccato che non le abbiano insegnato come tenere a bada i moti del cuore, e Ismae si ritrova lacerata tra il dovere e l'amore che preme nel suo cuore.

Commento Personale

Grandissime aspettative da parte mia hanno seguito l'acquisto di questo libro che, a onor del vero, avrebbe meritato decisamente più pubblicità da parte della casa editrice. Tra timori di trovarmi di fronte  una traduzione pessima e la paura di tagli e censure (ultimamente sono diventata particolarmente sensibile di fronte a questi argomenti) mi sono approcciata al romanzo di LeFevers di cui avevo tanto sentito parlare con trepidazione. Premetto innanzitutto di essermi fatta un'idea errata - e non so nemmeno io il perchè- per quanto riguarda il setting della storia che avevo immaginato essere fantasy, mentre invece la vicenda di Ismae è ambientata alla corte di Bretagna, alla fine del 1400. Poco male dopotutto, dato che l'autrice immischia in ogni caso diversi elementi paranormali andando così a creare una storia davvero molto originale e avvincente. Altrettanto interessanti sono i personaggi, la protagonista in particolare, ma anche tutta la galleria di secondari, tranne qualche eccezione. Ottima la parte romance che è presente (senza il famigerato triangolo) ma molto limitata e circoscritta. Anche lo  stile gradevole, ben proporzionato tra parti descrittive e altre più d'azione,  permette una lettura molto fluida, che non pesa assolutamente sulla mole del libro che pure non è indifferente. 
Perchè allora, non ho dato il massimo delle stelline, vi starete chiedendo? Semplicemente perchè non ho amato particolarmente alcune scelte fatte dall'autrice riguardo allo svolgimento della vicenda stessa e purtroppo quando vengono deluse le aspettative più alte, il risentimento è un pizzico più acuto che negli altri casi. In particolare avrei preferito più dinamismo e più azione. Ismae è un'assassina, addestrata a uccidere e alla Morte, Duval un abile guerriero e insieme avrebbero potuto fare scintille, mentre invece l'autrice li ha relegati all'interno della Corte tra intrighi, misteri e tradimenti. Non che questa opzione non sia valida, ma qualche volta la storia perde un po' di grip sul lettore, risultando un po' statica e scontata (e solo in qualche punto banale). A volte capita che l'autrice scivoli leggermente su qualche passaggio, non riuscendo a imprimergli quell'incisività che invece mi aspettavo. Altre volte invece, le motivazioni che sono state scelte per giustificare determinati comportamenti o azioni le ho trovate poco credibili e/o poco convincenti. Onestamente io ho trovato un po' pretenzioso basare praticamente tutto il romanzo sull'impossibilità della Duchessa Anne di sposare il Barone Dubret perchè vecchio e grasso. Certo, sarà anchestato  poco piacevole, ma non era così infrequente per una nobildonna dell'epoca sposare una persona molto più vecchia di lei e farlo senza provare alcun tipo di amore. Gestire una corte non è affatto semplice in termini di descrizioni ma ancora più di personaggi che la compongono, sopratutto se sono ambigui e manipolatori; e per quanto mi riguarda, sotto questo punto di vista, l'autrice avrebbe potuto fare senz'altro di più. 
Personalmente avrei dunque di gran lunga preferito una bella avventura sotto il cielo aperto, ma mi rendo conto che, tutto sommato, questi sono gusti personali. Il valore del romanzo rimane in ogni caso intatto e ben alto.

In conclusione Il segno del destino non è stata esattamente la lettura che mi aspettavo, ma è stato lo stesso entusiasmante e gradevole. Il mondo creato dall'autrice, nel quale "rientreremo" con il prossimo libro anche se insieme ad altri personaggi, è molto interessante, ben strutturato e accattivante, sicuramente meritevole di lode, così come i personaggi. Alcuni passaggi li ho trovati in definitiva un po' lenti e deboli, ma nulla di così compromettente per l'integrità del romanzo. Per il prossimo però, mi attendo decisamente di più!

Coinvolgimento: 3/5
Stile: 5/5
Personaggi: 4/5
Vicenda: 3/5

Giudizio: 3.75/5


mercoledì 19 giugno 2013

Fast Reviews #5 - Scarlet

Cari Lettori,
ecco un'altra Fast Review per voi!

SCARLET
MARISSA MEYER

MONDADORI
427 PAGINE
17,00 €
ED. RILEGATA
(# 2 Lunar Chronicles)





Trama
(dalla copertina)

Anno 126, Terza Era. Androidi e umani popolano le strade di Nuova Pechino, sotto lo sguardo implacabile degli abitanti della Luna. Cinder, giovane cyborg e legittima erede al trono lunare, evade dalla prigione in cui è stata rinchiusa per partire alla volta di Parigi, alla ricerca della donna che in passato l'ha nascosta dalla malvagia Regina Levana. Il suo destino si intreccia a quello di Scarlet, giovane contadina francese costretta ad abbandonare la sua fattoria per ritrovare la nonna, scomparsa senza lasciare traccia. Insieme, con l'aiuto dell'ambiguo Wolf, esperto di combattimenti clandestini, e dell'affascinante cadetto Carswell Thorne, Scarlet e Cinder scopriranno di dover combattere un nemico comune: la Regina Levana, pronta a scatenare la guerra per indurre il principe Kai a sposarla e affermare la supremazia dei Lunari sulla Terra. Vigilata da una luna ostile e minacciosa, Scarlet, moderna Cappuccetto Rosso, dovrà attraversare una città insidiosa come il profondo del bosco, e scoprire se dietro il conturbante Wolf si nasconde un alleato... o un predatore.

Commento Personale

Secondo libro della tetralogia (o presunta tale) dedicata al retelling più originale che sia sia mai letto delle classiche fiabe per bambini e partorita dalla mente ultrafantasiosa di Marissa Meyer. Se mi seguite, saprete certamente quanto io adori le rivisitazioni, sopratutto se, come in questo caso, sono originali e inedite, ricche di grande potenziale. Mi sono accostata alla lettura di Scarlet con un misto di trepidante attesa e strisciante paura, non sapendo davvero cosa aspettarmi. Le mie aspettative su questo secondo capitolo erano davvero molto alte, forse perchè il retelling di Cappuccetto Rosso mi ispirava moltissimo o forse perchè Wolf mi sembrava un personaggio promettente già solo dalle premesse; fatto è che ho riposto in Scarlet tutti i buoni propositi che in Cinder mi erano mancati. Anche in questo secondo romanzo è d'obbligo sottolineare in primis l'estrema originalità che, esattamente come era accaduto per il precedente libro, ha una presa fortissima sulla lettura! Sebbene infatti cyborg e navicelle spaziali non siano mai stati tra i miei personaggi e argomenti preferiti, e la fantascienza sia ben lungi dall'essere il mio genere preferito, le contaminazioni dell'autrice sono veramente ben riuscite, originali e piacevolissime da leggere. In Scarlett tuttavia, la parte fantascientifica è leggermente ridotta a vantaggio di una un po' più urban fantasy (sempre naturalmente con i dovuti distinguo, non immaginatevi nulla di convenzionale!). Scarlet e Wolf sono due personaggi che mi sono piaciuti molto, anche più di Cinder e Kai del precedente libro. Ho trovato la loro storia più drammatica, tormentata e direi anche più sensuale. La tensione tra di loro è molto più palpabile e cupa e la cosa mi è piaciuta, parecchio.  La lettura è davvero molto fluida e non annoia: scorre via senza intoppi, districandosi tra imprevisti, inseguimenti e pause romantiche. Tuttavia, anche in Scarlet manca qualcosa, quella scintilla che ti infiamma decisamente il cuore e la mente. Niente di preoccupante, dato che il romanzo si gusta comodamente anche così, ma come era accaduto per Cinder anche per Scarlet è mancata quella spinta per passare da un "libro carino" a un "libro strepitoso". Forse perchè la mitologia della Meyer è decisamente ridotta all'osso, forse perchè tutta la vicenda è molto intricata e bisognosa di tempo per potersi finalmente librare, ma se il primo libro l'ho percepito come il classico inizio di serie, questo - ahimè- l'ho percepito esattamente come il classico romanzo di transizione.

In conclusione dunque, Scarlet si è rivelata una piacevolissima lettura, degna prosecuzione di Cinder. Ricco di originalità è stata una storia molto tenera e romantica che mi è piaciuta moltissimo. Peccato per quei piccoli scivoloni che, se evitati, renderebbero i libri di questa serie davvero unica!


Coinvolgimento: 4/5
Stile: 4/5
Personaggi: 5/5
Vicenda: 5/5

Giudizio: 4.5/5


sabato 15 giugno 2013

Fast Reviews #4 - Villetta con piscina

Cari Lettori,
ecco un altra fast review per voi!

VILLETTA CON PISCINA
HERMAN KOCH
BEAT
PAGINE
9,00 €
ED. ECONOMICA



Trama
(dalla copertina)

Marc Schlosser è un medico di famiglia. Riceve la mattina, dalle otto e mezza all'una. Venti minuti circa a paziente cosi spartiti: un minuto per capire quello che c'è da capire e gli altri diciannove per inscenare una parvenza di interesse. E i pazienti se ne vanno via soddisfatti, prendendo per una meticolosa e inusuale attenzione quella che non è altro che una messa in scena. Di recente, però, un increscioso incidente ha turbato la tranquilla esistenza di Marc. Dopo il funerale di Ralph Meier, la star televisiva dalla figura imponente e la voce stentorea, Judith, la moglie dell'attore, ha fatto irruzione nello studio di Schlosser scagliando a terra una sedia e strillando ripetutamente "Assassino!". È passato un anno e mezzo da quando Ralph Meier si era materializzato in quella stessa sala d'aspetto. Aveva il suo solito atteggiamento, quella prorompente fisicità che si acquista soltanto con regolari abbuffate in ristoranti che abbiano ottenuto una o più stelle Michelin o con copiosi barbecue nel cortile di casa. Ma era malato, profondamente malato. Nel suo corpo, le cellule maligne si erano già rivoltate contro quelle sane. Marc ha capito subito che occorreva un intervento drastico, un first strike, un bombardamento a tappeto che avrebbe messo K.O. tutte le cellule maligne in un colpo solo. Eppure ha tranquillizzato l'attore, dicendogli che non c'era nulla di serio di cui preoccuparsi.


Commento Personale

Secondo romanzo dell'autore che leggo. Il primo, La cena, mi era piaciuto tantissimo per la sua particolare crudezza con la quale raccontava una storia molto controversa e nera, ma sopratutto per il cinismo dilagante che trasudava da ogni personaggio coinvolto nella vicenda. Era stata una lettura breve ma molto intensa che mi aveva lasciata desiderosa di leggere altro dell'autore e, a poco più un anno, eccomi qui, accontentata e raggiante come una pasqua! Le mie aspettative per Villetta con piscina erano altissime e posso dire con relativa sicurezza che la maggior parte di esse sono state soddisfatte. Come sempre il marchio di fabbrica dell'autore è evidente fin dalle prime pagine. Il nostro protagonista, Marc Schlosser, è un medico di base cinico, arrivista, sprezzante, a tratti persino arrogante, disinteressato in maniera piuttosto preoccupante nei confronti dei suoi paziente e che svolge il suo lavoro con una sorta di meccanicità intrinseca. Partecipa allo stesso modo alla vita sociale senza però mai viverla per davvero e spesso e volentieri si ritiene superiore agli altri, senza mezzi complimenti. Sa apprezzare una bella donna e sicuramente non è tipo da tirarsi indietro davanti alla possibilità di una scappatella, seppur sia felicemente sposato e con due figlie a seguito.  Un antieroe per eccellenza insomma, un mediocre borghese alquanto distaccato dalla vita che, in apparenza, risulta insignificante in quanto personaggio primario e certamente piuttosto inviso al lettore, così come nella miglior tradizione dell'autore. Ma cosa succede se a un personaggio del genere capita una disgrazia? O meglio, cosa succede se a un personaggio già moralmente deprecabile come Marc, occorre una tragedia che lo tocca da vicino come padre, come lo stupro della figlia maggiore? La questione si fa da subito spinosa e terribilmente interessante perchè fino a quando è eticamente e moralmente condannabile chi decide di farsi giustizia da solo? E quanto può diventare grave la cosa se a compierla è un medico, che per metterla in atto e perpetrarla utilizza abusivamente la sua professione? Questo è in parole povere il succo della vicenda. E non c'è molto altro da dire, se non che vi posso garantire che la lettura è tutto fuorché non interessante!
Sotto questi aspetti dunque, la lettura di Villetta con piscina si è rivelata perfettamente all'altezza delle mie aspettative, riuscendo a coinvolgermi e a intrigarmi, esattamente come era accaduto per La cena. I personaggi, tutt'altro che perfetti, cattivi e marci tutti quanti, ognuno coi suoi piccoli sporchi segreti da tenere ben nascosti nell'armadio, sono stati - insieme a una trama ricca di potenzialità e riflessioni ben perseguite- un ottimo motore nella lettura. Certi passaggi scritti quasi con rabbia, alcuni dialoghi taciuti dagli interlocutori ma gridati invece da sotto le righe sono stati, a mio avviso, dei piccoli colpi di genio da parte dell'autore, che unitamente a un linguaggio duro e a tratti quasi volgare -diretta estensione dei più contorti e bui pensieri del cervello umano- si riconferma essere perfettamente in grado di riprodurre sulla pagina le più rozze bassezze dell'uomo e contemporaneamente le questioni pseudo filosofiche più ardite.
Quello che invece ho un po' sofferto è stata la lunghezza eccessiva della parte introduttiva in cui, di fatto, non accade nulla di che, sebbene contribuisca in maniera decisa alla caratterizzazione dei personaggi e alla contestualizzazione della vicenda. Sulla lunghezza (La cena era circa un centinaio di pagine più corto) l'autore rende decisamente di meno, diluendo forse un po' troppo quell'incisività di battute, dialoghi e comportamenti che sono il suo cavallo di battaglia!

In conclusione, Villetta con piscina è un libro cattivo e nero, come l'animo umano; difficile da catalogare perchè non si può etichettare, per definizione, una questione morale ed etica. Ma è anche un romanzo assolutamente meritevole di essere letto e trasfigurato nella realtà di ogni giorno. Assolutamente consigliato!!

Giudizio: 4.75/5



mercoledì 12 giugno 2013

Fast Reviews #3 - Destroy Me

Cari Lettori
ecco un'altra Fast Review per voi!

DESTROY ME
TAHEREH MAFI
ED. EBOOK
Inedito in Italia
(# 1.5 Shatter Me)



Trama

!!! Spoiler per chi non ha letto Schegge di me!!!!

In Schegge di me, Juliette era riuscita a sfuggire dal controllo della Restaurazione seducendo Warner per poi sparargli a una spalla. Ma in Destroy Me imparerà che Warner non è un tipo facile di cui sbarazzarzi...

Ritornato alla base e curato dalla sua quasi mortale ferita, Warner deve fare tutto quello che è in suo potere per tenere in riga i suoi soldati e sopprimere ogni più lieve accenno di ribellione nel Settore. Tuttavia è quanto mai ossessionato dal ricordo di Juliette; la sua prima priorità è trovarla, riportarla indietro e disporre la morte di Adam e Kenji i due traditori che l'hanno aiutata a fuggire. Ma quando il padre di Warner - il Supremo Comandante della Restaurazione - arriva per correggere gli errori del figlio, diventa chiaro che ha decisamente dei piani differenti per la sorte di Juliette. Piani che Warner semplicemente non può permettere che si realizzino.


!!! Fine spoiler!!!!

Commento Personale

Questa sarà davvero una recensione veloce, anzi velocissima, e forse sarà anche la volta buona in cui finalmente farò onore al titolo del post! Sarà sostanzialmente una recensione breve non perchè il romanzo non mi sia piaciuto, ma al contrario perchè il libro - o meglio, la novella - mi è piaciuta così tanto che non so davvero che altro aggiungere se non "leggetela perchè è bellissima!!". Destroy Me, testo purtroppo inedito in Italia per il momento e scaturito dalla meravigliosa penna di Tahereh Mafi - autrice che personalmente stimo moltissimo- si colloca esattamente a metà strada tra i primi due romanzi della serie, raccontando gli avvenimenti salienti di Schegge Me ma dal punto di vista del cattivissimo Warner. Già questo dovrebbe farvi drizzare le antennine e accendere qualche spia, esattamente come ha fatto il mio cervellino non appena ha registrato le parole "punto di vista" e "Warner". Ma non è tutto - e qui viene il bello!- Destroy Me infatti, oltre a cambiare il POV, aggiunge particolari interessantissimi alla storia che già conosciamo e - udite, udite - sul passato di Warner stesso, in particolare sulla sua famiglia, gettando così nuova luce sugli avvenimenti. Ovviamente non aggiungerò una sola parola in più su tutto questo, se non che molti aspetti oscuri e turbolenti verranno chiariti e altri, che sembravano estremamente limpidi, verranno invece confutati. 
Un punto su cui vorrei spendere quattro parole è certamente lo stile dell'autrice, qui abbastanza diverso da quello di Schegge di me ma ugualmente emozionante. Sebbene infatti Warner non sia Juliette e il loro modo di pensare sia estremamente differente, anche in questo caso Tahereh Mafi è riuscita a esprimere alla perfezioni i sentimenti che animavano il suo personaggio, tanto da farli arrivare dritti al cuore di chi legge emozionandolo profondamente. Credetemi, se vi dico che Warner non uscirà facilmente dalla vostra testa, tanto lo sentirete vicino!
Per chi se lo stesse chiedendo infine, voglio puntualizzare che leggere Destroy Me non è strettamente necessario per poter leggere e comprendere Unravel Me (il secondo libro della serie), ma certamente aiuta a comprendere meglio i personaggi e tutto il mondo che ruota intorno alla trilogia creata dall'autrice, senza contare che è una lettura davvero splendida e non particolarmente difficile dal punto di vista dell'inglese.

In conclusione dunque la novella della Mafi si porta a casa il massimo del punteggio essendo riuscita a emozionarmi profondamente, a coinvolgermi e a intrattenermi. Senza naturalmente tenere conto del fatto che è riuscita, anche se per poco, a colmare la mia astinenza dalla serie in attesa del prossimo volume. Assolutamente consigliato se avete amato il primo libro della trilogia!

Giudizio: 5/5

"This girl is destroying me. A girl who has spent the last year in an insane asylum. A girl who would try to shoot me dead for kissing her. A girl who ran off with another man just to get away from me. Of course this is the girl I would fall for. I close a hand over my mouth. I am losing my mind.”

"Because I want her.
Now.
Here.
Everywhere.
I want nothing between us.
I want her clothes off and the lights on and I want to study her. I want to unzip her out of this dress and take my time with every inch of her.”



venerdì 7 giugno 2013

Fast Reviews #2 - La Tredicesima Storia

Cari Lettori,
ecco un'altra Fast Reviews per voi!

LA TREDICESIMA STORIA
(The Thirteenth Tale)
DIANE SETTERFIELD
MONDADORI
412 PAGINE
ED. RILEGATA




Trama
(dalla copertina)

Margaret Lea è una giovane libraia antiquaria che negli anni trascorsi con il padre tra pagine immortali e volumi sepolti dall'oblio, ha coltivato una quieta passione per le biografie letterarie in cui di tanto in tanto si cimenta. La sua prevedibile esistenza viene sconvolta il giorno in cui Vida Winter, sfuggente e carismatica scrittrice alla fine dei suoi giorni, la incarica di scrivere la sua biografia ufficiale. Margaret parte alla volta dell'isolata magione dell'anziana autrice, nelle campagne dello Yorkshire, e rimane immediatamente stregata dalle vicende della singolare famiglia Angelfield e dalla sorte di un misterioso racconto che Vida Winter non ha mai voluto pubblicare... "La tredicesima storia" dipana così davanti agli occhi del lettore non solo il tempestoso trascorrere di esistenze avvolte dal segreto, ma anche la complessa, intensissima amicizia tra due donne di differenti generazioni che, dietro la magica finzione del narrare, troveranno l'una nell'altra verità su se stesse a cui mai sarebbero potute arrivare da sole.

Commento Personale

Neanche io so più da quanto tempo volessi leggere questo libro! Credo più o meno da quando sia uscito in Italia, il che colloca il lasso temporale grosso modo intorno ai cinque/sei anni!! Alla fine mi sono stufata di ritrovarmelo sempre davanti agli occhi che mi guardava con aria di rimprovero perchè trovavo sempre un pretesto per rimandarne la lettura, e così l'ho tirato giù dallo scaffale e mi sono immersa tra le sue pagine. Confesso di non ricordare se abbia mai letto per intero
 (e se l'ho fatto, l'ho dimentica!) la quarta di copertina del romanzo di Diane Setterfield  ed è anche per questo motivo che, prima di iniziare la lettura, non avevo bene chiaro in testa nè di cosa parlasse specificamente il libro, nè tanto meno quali fossero le mie aspettative a riguardo. Sarò breve e diretta: il libro è molto carino, si lascia leggere molto facilmente e le pagine scorrono nonostante il carattere microscopico e nonostante lo stile dell'autrice non sia dei più snelli. La storia è costruita ad arte, con piccoli e deliziosi dettagli che insieme compongono un disegno davvero ammirevole e che è stato un vero piacere da leggere. Per una che adora i libri e tutto il mondo che ruota attorno ad essi, ci sono dei passaggi davvero ricchi di poesia che meriterebbero sicuramente riflessioni, da quanto sono rappresentativi e veri. Confesso inoltre, in alcuni punti, di aver seriamente invidiato la protagonista, che fin da piccolissima ha vissuto circondata dai libri e lavora in una immensa libreria a più piani!!! Le descrizioni e le ambientazioni sono stati alcuni degli elementi che mi hanno colpito maggiormente, insieme naturalmente all'architettura generale del romanzo che si colloca esattamente nel tipo di romanzi che preferisco, con una storia che affonda le proprie origini nel passato contornata da misteri, bugie e segreti. Molti sono anche i colpi di scena che emergono inaspettatamente dalle pagine senza nessun preavviso e che si susseguono uno dopo l'altro, sopratutto verso la fine. Aspetto, quest'ultimo, che ho molto apprezzato dato che l'autrice è stata veramente brava a gestire e calibrare il tutto in maniera ottimale, donando dinamicità alla storia seppur mimetizzandola sotto un velo di apparente calma che permea tutta la vicenda nella sua interezza. L'unico punto controverso di tutto il libro sono stati per me i personaggi. Ho adorato il modo in cui l'autrice li ha tratteggiati; le caratteristiche che ha deciso di donargli le ho trovate infatti semplicemente uniche, magnifiche ed estremanti accattivanti. Tuttavia sono riuscita a entrare in sintonia con loro solo a tratti durante tutta la lunghezza del romanzo per chissà quale strano motivo. E' vero che quando ciò accadeva il coinvolgimento era totale, peccato però che questa sensazione non si sia rivelata, in ultima analisi, costante. Lo stile dell'autrice sicuramente in ciò non aiuta: sebbene sia molto gradevole infatti - o almeno per me lo è stato- alcune volte l'ho trovato troppo poco fluido, essendo caratterizzato da  una parte descrittiva piuttosto consistente che spezza la scorrevolezza del testo e che non a tutti può piacere.
In conclusione però La Tredicesima Storia è stata una lettura deliziosa, ricca di intrattenimento ed estremamente godibile, che ha saputo tenermi ottima compagnia e mi ha donato tanti bei momenti immersa tra i misteri e i segreti di una scrittrice, Vida Winter, tutt'altro che sconosciuta ma piena di rivelazioni una più incredibile dell'altra!

Giudizio: 4,25/5


giovedì 6 giugno 2013

Comunicazione di Servizio

Cari Lettori,
come forse avrete notato in questi giorni, la mia presenza qui sul blog è drasticamente calata e purtroppo non prevedo miglioramenti per l'immediato futuro: lo studio si fa pressante e io ho bisogno di tempo e concentrazione. E' per questo motivo dunque, che rallento il ritmo e la pubblicazione dei post, senza però interromperla, sia chiaro! :) Nei prossimi giorni, fino a data da destinarsi, troverete su FP unicamente recensioni brevi dei romanzi che ho letto (ebbene sì, non posso farne a meno nemmeno in tempi di esami!). Tutti gli altri post che erano previsti - anteprime, presentazioni e rubriche- sono al momento sospese. Mi scuso con tutti voi per il disagio, ma non posso fare altrimenti!

A presto! :)


sabato 1 giugno 2013

Fast Reviews #1 - La diciottesima Luna

Cari Lettori,
come recita il titolo del post questa sarà la prima di diverse recensioni veloci. Il motivo? Il poco tempo a mia disposizione in questo periodo. Spero comunque che troverete la mia opinione di vostro interesse! :)

LA DICIOTTESIMA LUNA
(Beautiful Chaos)
MARGARET STOHL e KAMI GARCIA
MONDADORI
545 PAGINE
17,00 €
ED. RILEGATA
(# 3 Caster Chronicles)



Trama
(dalla copertina)

Quando Ethan pensa di essersi abituato alle stranezze della cittadina in cui vive e ai misteriosi poteri di Lena, la sua ragazza, l'antica maledizione che incombe sulla famiglia di Lena, si abbatte su di loro e sulla città. Mentre sciami di locuste, uragani e siccità sconvolgono Gatlin, Lena perde i propri poteri soprannaturali ed Ethan inizia a dimenticare nomi, numeri di telefono, ricordi e interi periodi della sua vita. L'Ordine delle Cose sta per essere sovvertito e man mano che la Diciottesima luna si avvicina, una domanda si fa sempre più chiara tra gli abitanti della città: cosa - o chi - bisogna sacrificare per salvare Gatlin?

Commento Personale

Terzo libro delle Caster Chronicles e terzo tentativo di ingranare finalmente una marcia in più con le signore Stohl e Garcia! E finalmente posso dire di esserci riuscita! La Diciottesima Luna -infatti- pur essendo il diretto proseguimento del suo predecessore e del primo capitolo della serie, si discosta dai primi due libri, brillando finalmente di luce propria. Lo devo proprio dire e gridare ai quattro venti, perchè la strada per arrivare a gustare un romanzo così completo e complesso è stata davvero tutta in salita per me, e sono quindi estremamente soddisfatta di poter annunciare che sì, il libro mi è piaciuto!!!E anche parecchio. La Diciottesima Luna ha tutto: bei personaggi, ottime relazioni, una trama avvincente e dinamica, un'ambientazione favolosa, originalità, comicità e dramma da vendere. Un romanzo che è stato un vero piacere leggere e assaporare, pezzo per pezzo.
La storia riparte esattamente da dove ci eravamo interrotti nel precedente libro e qui, veniamo finalmente a conoscenza di tutte le conseguenze che gli eventi de La Diciassettesima Luna hanno, e stanno tuttora, comportando. Conseguenze tutt'altro che lievi peraltro. La vicenda è molto originale e si discosta parecchio dalle precedenti due, che invece sembravano un po' una ricalcata una sull'altra, e non solo perchè  non c'è un finale vero e proprio (ma un bellissimo e devastante cliffhanger per cui mangiarsi tutte le unghie delle mani!), ma anche perchè numerose sotto trame si intrecciano a quella principale, generando quello che a tutti gli effetti potrei descrivere come un meraviglioso chaos. La mia mente è stata quindi sempre avvolta da continui segreti, che si sono protratti fino all'ultimissima pagina e non solo: per uno che si andava svelando altri tre lo sostituivano. Il risultato? La mia più completa attenzione e dedizione al libro. Tra svolte inaspettate e colpi di scena incalzanti per me è stato impossibile mettere giù La Diciottesima Luna prima di aver girato l'ultima pagina, e anche allora vi assicuro che ho dovuto compiere uno sforzo immane per riporre il volume in libreria! I personaggi sono stati tutti fantastici, dal primo all'ultimo. Avevo notato un miglioramento rispetto al primo libro sotto questo punto di vista, ma qui sono davvero tutti alle loro massime potenzialità. C'è poco da fare (e forse si sarà già capito), ma io sono ormai perdutamente innamorata di Ethan Wate e dei suoi modi di fare da perfetto gentiluomo del Sud. E allo stesso modo adoro Link, qui più inarrestabile, più tenero e incasinato che mai prima d'ora . E, non vorrei dirlo troppo forte, ma ho cominciato ad apprezzare anche un pizzico in più Lena! Ma come dimenticarsi di Amma, Macon, Liv e tutti gli altri?Impossibile davvero perchè la galleria di personaggi di questo romanzo è veramente meritevole.
Infine, vorrei spendere due parole sull'ambientazione di questa serie, che io trovo m e r a v i g l i o s a!!! Ma anche originale e, grazie al talento indubbio delle due autrici, anche estremamente vivida nella mia testa. Girare le pagine delle Caster Chronicles per me significa davvero viaggiare al di là dell'oceano fino al sud degli States, perchè sono riuscita letteralmente a sentire il frinire delle cicale nelle mie orecchie durante le lunghe notti e ho avvertito il caldo afoso di Gatlin sulla mia pelle proprio come uno spesso mantello, esattamente come se tutto intorno a me fosse stato spazzato via dalla atmosfera della Georgia. Assolutamente un punto a favore!

In conclusione quindi, La Diciottesima Luna è un romanzo riuscito, perfetto sotto tutti i punti di vista, che non solo mi ha convinta, ma mi ha anche lasciato desiderosa del seguito più che mai. Un libro che consiglio assolutamente agli amanti della serie, che qui troveranno davvero il massimo dello splendore e della potenzialità delle due autrici.

Giudizio: 5/5


Aforismi e citazioni

Cari Lettori,
un altro mese è passato! Ma è mai possibile che il tempo scorra così in fretta? Solo ieri mi sembrava Gennaio e ora siamo già a Giugno!!! O.o Forse sarà che qui il tempo non è poi molto migliorato dall'inverno, dato il vento freddo e le piogge.....ma bando alle ciance,  torniamo all'argomento del post ovvero la frase letteraria del mese!
Per questa puntata vi segnalo:

"Ci sono crimini peggior del bruciare libri. Uno di questi è non leggerli."
Joseph Brodsky


Come sempre fatemi sapere cosa ne pensate! Siete d'accordo con questa frase un po' provocatoria? Scrivetemi i vostri pensieri!

A presto!