venerdì 29 marzo 2013

In Libreria: La notte non dimentica

Cari Lettori,
oggi vi segnalo un romanzo davvero molto particolare e - almeno per me- estremamente interessante.Un mix di mistero, intrigo, amore e bugie. La storia di due donne lontane nel tempo e nello spazio ma estremamente vicine...

La notte non dimentica
Pamela Hartshorne
Nord
392 pagine
17.90 €
ed rilegata
Sito Autrice




Una seconda occasione. Per Grace, ricevere in eredità quella grande casa nella tranquilla cittadina di York, lambita dalle limpide acque di un fiume, è un segno del destino, la possibilità di lasciarsi alle spalle le ombre del passato e di ricominciare a vivere. E i primi giorni scorrono sereni, scanditi da piccole faccende quotidiane. 
Poi, d’un tratto, qualcosa cambia. Più passa il tempo, più Grace si sente inquieta. Prima sono le mele: appaiono nei posti più impensati – nei cassetti della biancheria o sotto il cuscino del letto – e scompaiono altrettanto misteriosamente. Quindi iniziano i sogni, così vividi da sembrare reali. Sogni in cui Grace è un’ingenua fanciulla che vive nel XVI secolo e su cui incombe, inesorabile, una minaccia mortale. Nel sogno, il suo nome è Hawise…
1577. È un rischio, lei lo sa bene. Le ragazze in età da marito non dovrebbero dare appuntamento agli uomini sulla riva del fiume. Ma lei non ha nulla da temere. Francis è un uomo gentile e premuroso, che mai le farebbe del male. Tuttavia, quando si ritrova stesa sul prato umido, avvolta dall’odore pungente delle mele, lei capisce di aver commesso un terribile errore. Il suo nome è Hawise…
Come una tela in cui sono intrecciati con magistrale abilità ricordi, misteri ed emozioni, La notte non dimentica racconta la storia di due donne lontane nel tempo eppure sorprendentemente vicine, creando un gioco di specchi che rivela come solo imparando dagli errori del passato è possibile cogliere ciò che il futuro ci offre.


Dicono del libro


Un romanzo incantevole, che trascina il lettore in un viaggio sospeso tra il 1577 e i giorni nostri…Da non perdere!»
The Press 

«Una storia raccontata con maestria e passione. Pamela Hartshorne ha un talento unico nel tratteggiare le sue protagoniste, cui è impossibile non affezionarsi.»
Lancaster Guardian 

«Una lettura che tiene col fiato sospeso fino all’ultima pagina. Storia, amore e mistero si fondono per dare vita a un romanzo eccezionale.»
The Courier

L'autrice

Pamela Hartshorne, prima di trasferirsi a York, dove vive tuttora, ha viaggiato in tutto il mondo, facendo i lavori più disparati: l’interprete in Camerun, l’insegnante d’inglese a Giacarta e perfino la cuoca in una fattoria australiana. Si è avvicinata al mondo della narrativa quasi per caso, collaborando saltuariamente con l’Observer, per pagarsi il dottorato in Storia Medievale. E da allora non ha mai smesso di scrivere, portando avanti con successo sia la sua carriera di storica sia quella di autrice. La notte non dimentica è il suo primo romanzo pubblicato in Italia.


giovedì 28 marzo 2013

Waiting For...(18)


Cari Lettori,
dopo tempo immemore torna Waiting For..la rubrica del blog nella quale vi segnalo le letture inglesi e americane principalmente, ancora inedite qui in Italia. 

Era veramente da tantissimo tempo che non pubblicavo una nuova puntata, ma purtroppo tra impegni e mille rimandi non ho mai trovato il tempo di scovare in rete qualcosa di interessante. Oggi però, ho deciso di rimediare parlandovi di un romanzo davvero particolare, che in patria ha avuto molto successo e ...- udite udite -che sta per essere pubblicato anche qui da noi!! La notizia non è ancora di ufficiale e la data di pubblicazione oltre a non essere ancora disponibile esattamente è ancora lontana nel tempo (quest'estate in ogni caso) ma se le mie fonti sono corrette, The Song of Achilles sta per arrivare!!

The Song of the Achilles
Madeline Miller
352 pagine
Bloomsbury (Sonzogno per  l'Italia)



Grecia, al tempo degli Eroi. Patroclo, un maldestro giovane principe è stato esiliato dal regno di Ftia. Non è più nessuno, solo un altro indesiderato ragazzo che vive all'ombra del Re Peleo e del suo adorato figlio, Achille.
Achille, il meglio di tutti i Greci, è tutto quello che Patroclo non è - forte, bellissimo, il figlio di una dea- ed è per questo che mai, per nessun motivo, le loro strade avrebbero dovuto incrociarsi. Tuttavia un giorno, Achille prende il timido principe sotto la sua protezione e presto i loro tentativi di diventare conoscenti danno vita a una salda amicizia. Man mano che crescono, diventano giovani uomini, addestrati all'arte della guerra, della medicina e il loro legame sfocia in qualcosa di molto più profondo- nonostante il dispiacere di Teti, la madre di Achille, una diafana dea del mare che nutre un odio profondo verso i mortali.
Ma il Fato non è mai lontano dai talloni di Achille. Quando il mondo viene a conoscenza che Elena di Troia è stata rapita, gli uomini della Grecia sono chiamati ad assediare Troia nel suo nome. Sedotto dalla promessa di un destino glorioso, Achille si unisce alla causa. Dilaniato tra l'amore e la paura per il suo amico, Patroclo segue Achille nella battaglia, sapendo ben poco di quello che gli anni a venire insegneranno loro e che metteranno a dura prova tutto quello che hanno sempre amato.E che, prima che sia pronto, sarà costretto a cedere il suo amico alla mani del Fato.


Cosa ve ne pare? Siete curiosi di scoprire anche voi come sarà?




mercoledì 27 marzo 2013

Il Libreria: L'ereditiera americana

Cari Lettori,
oggi vi segnalo un romanzo disponibile in libreria già da qualche giorno che mi ha letteralmente stregato!

L'ereditiera americana
Daisy Goodwin
Sonzogno
462 pagine
19.90 €
ed. brossurata



Siamo nei mitici anni Novanta del diciannovesimo secolo. Per la sera del ballo in maschera di Cora Cash niente è stato lasciato al caso. Splendida, determinata e scandalosamente ricca, Cora è quanto di più simile a una principessa si possa trovare nell'alta società newyorkese. Sua madre ha architettato per lei un debutto che promette di essere il più svafillante del decennio. Subito dopo il ballo, Cora andrà in Europa, con l'implacabile madre a farle da scorta, 
per procacciarsi un titolo nobiliare. L'Inghilterra pullula di aristocratici caduti in disgrazia che fanno la fila per corteggiare le ereditiere americane, senza badare all'origine a volte umile del loro patrimonio. Cora appare immediatamente meravigliosa agli occhi della società inglese. Ma l'aristocrazia è un reame pieno di regole arcane e di trappole, dove non è facile trovare chi accolga a braccia aperte una straniera facoltosa. Quando s'innamora perdutamente di un uomo che conosce appena, Cora si rende immediatamente conto di prendere ormai parte a un gioco che non capisce fino in fondo. E dovrà fare in fretta per armare il proprio candore con un pizzico di malizia, che la trasformerà dall'ereditiera ricca e viziata di un tempo in una donna dal carattere forte e risoluto.



L'autrice

Ha studiato a Cambridge e vive a Londra. E' produttrice di programmi televisivi e ha curato numerose antologie di poesia. Scrive regolarmente per "The Sunday Times". E' sposata e ha due figlie. ConL'ereditiera americana, il suo romanzo d'esordio, ha conquistato il pubblico inglese e quello degli Stati Uniti.

Dicono del libro


"Un romance storico gustoso ed elegante che ricorda le più belle pagine di Edith Wharton, Daphne du Maurier e Jane Austen"
KIRKUS REVIEW


martedì 26 marzo 2013

Recensione - L'amante di Roma

Cari Lettori,
ecco la recensione del giorno!

L'AMANTE DI ROMA
KATE QUINN
NEWTON COMPTON
474 PAGINE
14.90 €
ED. RILEGATA
(# 1 Rome)


Trama
(dalla copertina)

Tea è una schiava ebrea costretta a servire Lepida Pollia, una padrona bizzosa e crudele che le contende l'amore di Ario, invincibile gladiatore divenuto l'idolo delle folle del Colosseo. Lepida fa di tutto per separarli, giungendo a venderla per allontanarla dalla Città Eterna. Ma nel corso degli anni Tea, grazie alla sua bravura come cantante, si guadagna una celebrità che la porta a contatto con le più importanti personalità dell'impero, crescendo il figlio avuto da Ario. Nel frattempo il suo amato gladiatore continua a dominare l'arena e a rimpiangere i pochi momenti di felicità trascorsi con lei. Il talento di Tea attira l'attenzione dell'imperatore: il folle, paranoico e sanguinario Domiziano, che ne fa la sua amante costringendola a una vita di orrori e sevizie, rendendo sempre più fosco il suo destino. Ma anche il destino di Domiziano è segnato dalla sua stessa pazzia...

Commento Personale

Primo volume di una trilogia ambientata nell'antica Roma in un arco di tempo che va dall'impero di Domiziano a quello di Traiano, l'Amante di Roma è stato uno di quei libri che ha da subito esercitato su di me un'attrazione particolare, fin da quando ho scoperto che sarebbe stato pubblicato. Sebbene infatti trovi questi romanzi estremamente interessanti, ne leggo veramente troppi pochi ed è facile quindi capire come ciò- unito a una quarta di copertina davvero molto accattivante- abbia catturato immediatamente la mia curiosità. Purtroppo però - e mi duole dirlo - il libro d'esordio di Kate Quinn non mantiene quel che promette. Molta colpa è da imputare certamente all'edizione italiana. Innanzitutto la già sopra citata quarta di copertina che se non è ingannevole per lo meno è molto forviante, presentando il romanzo come romantico e centrato sulla figura della protagonista Tea, mentre questo non è assolutamente vero, o per lo meno non lo è del tutto. L'amante di Roma è infatti in primis un romanzo fortemente corale dove non esistono personaggi primari o secondari ma tutti sono trattati e mantenuti  sulla stesso livello  d'importanza dall'autrice, al contrario invece di quello che si potrebbe pensare leggendo il retro del romanzo. Allo stesso modo, la tanto declamata storia d'amore tra il gladiatore e la schiava e la sua successiva contesa con niente di meno che l'imperatore Domiziano, non è altro che il la di una vicenda molto più articolata e complicata e ampia, ricca di inganni, bugie e tradimenti e colpi di scena che vede come protagonisti anche tutti gli altri "attori" di questa storia. Il mio primo approccio con il libro non è stato dunque assolutamente consapevole, essendomi creata un'idea del romanzo totalmente errata; questo certamente non è stato un problema di vitale importanza ma sicuramente come lettrice mi sono sentita un tantino disorientata.
Detto questo (che mi sembrava un aspetto importante  da portare alla luce), ho trovato il libro di Kate Quinn estremamente ambizioso, con una struttura portante veramente ben congegnata e quindi anche difficile da sapere manovrare, ingombrante se volete ma ricca di spunti e opportunità, con tanti personaggi da "tenere in vita" e da far muovere su uno scenario tutt'altro che semplice da portare avanti. Purtroppo - a mio modesto parere- non sempre l'autrice è riuscita nel suo intento, ammirevole peraltro: in molti casi infatti ha saputo dar vita a scene estremamente vivide e molto scorrevoli, davvero piacevoli da leggere ma in altri casi la grip che precedente aveva esercitato su di me è andata via via scemando con scene inutili o poco interessanti o che non mi sono piaciute.
In ogni caso ho apprezzato lo sforzo che compiuto e il rischio - notevole- che ha deciso di correre. Il materiale su cui lavorare c'è, così come sono sicura che Kate Quinn sia capace di molto di più, ed è per questo che mi sento comunque di concederle una seconda opportunità, leggendo ancora i suoi libri (se e quando arriveranno mai tradotti!) 
Tutto sommato quindi, un romanzo gradevole forse non pienamente riuscito ma che ha saputo trasportarmi lontano del tempo e nello spazio per qualche giorno, ai fasti della Roma imperiale.

Coinvolgimento

Buono. Inizialmente sono stata disorientata da molti elementi. Leggendo la forviante quarta copertina infatti mi era preparata per un romanzo completamente diverso. L'ho trovato in ogni caso godibile- alcuni tratti più di altri - ma comunque una buona opera prima. Il libro è un pochino troppo prolisso, come se a volte l'autrice avesse perso di vista il vero motivo per cui stasse descrivendo una determinata scena o un determinato momento. Altre volte al contrario, l'azione è conclusa in maniera veramente troppo repentina, lasciando il lettore un po' interdetto. Personalmente credo che la cosa dipenda dalla struttura stessa del romanzo, articolata su più fronti e su più personaggi, che in alcuni casi l'autrice non ha saputo ottimizzare al meglio, sfruttandone a pieno tutti i potenziali ed riuscendo a imporla all'attenzione del lettore.
 Tutto sommato però, gli intrighi e i numerosi colpi di scena hanno reso piuttosto buono il coinvolgimento 4/5

Stile

L'autrice utilizza moltissimi punti di vista all'interno del romanzo, utilizzando, alternativamente e a seconda del personaggio, la prima o la terza persona. Personalmente ho trovato un po' fastidiosa questa cosa. All'inizio infatti non riuscivo a concentrarmi sulla storia, impegnata sempre a capire chi stesse parlando con chi. Successivamente però, facendoci l'abitudine, la faccenda acquisisce una certa stabilità. Non ho amato particolarmente i dialoghi che ho trovato abbastanza fanciulleschi e privi di un certo spessore, decisamente meglio è andata con le descrizioni, che sono assolutamente il cavallo di battaglia dell'autrice. 3/5

Personaggi

Non eccellenti dal punto di vista del sapersi imporsi sul lettore. Ciò dipende nuovamente dall'impianto strutturale del romanzo che non permette loro (a meno di una bravura eccellente da parte dell'autore) di restare per molto tempo nella mente del lettore. Inoltre, sebbene siano abbastanza ben caratterizzati e descritti da un punto di vista caratteriale e psicologico, ho notato che un po' tutti i personaggi hanno sofferto di stereotipizzazione più o meno marcata. Non ho amato - e di questo mi rammarico grandemente in quanto gli ho trovati ricchi di potenzialità - i due cattivi della vicenda- Lepida e Domiziano- e, allo stesso modo, non ho amato personaggi leggermente più secondari come Vix e Paolino (che mi ha innervosito per tutta la lettura!)  Decisamente l'autrice avrebbe potuto fare di meglio sotto questo aspetto. 3/5

Vicenda

Molto interessante e sufficientemente ben articolata e complessa. Alcuni passaggi mi sono piaciuti decisamente più di altri. Per esempio - al contrario di quello che mi aspettassi - non ho per niente apprezzato la storia d'amore tra Ario e Tea e la successiva contesa con Domiziano, che ho trovato futile e in definitiva poco interessante interessante. La mancanza di sentimenti forti, di drammi interiori laceranti è un po' una costante (anche nei momenti di massima apprensione infatti l'autrice non si scompone mai più di tanto, descrivendo sempre il tutto con un tono pacato), e mi ha lasciato a tratti perplessa e a tratti annoiata.Al contrario mi sono piaciute le descrizioni del Colosseo e dei giochi che si tenevano all'interno, così come mi sono piaciute moltissimo tutte le descrizioni della Roma Imperiale. 4/5

(Cover:  Molto bella, secondo me più di quella originale! Non mi piace molto il formato del libro che ho trovato troppo ingombrante. Pessima traduzione, sopratutto nella parte iniziale che aggiunge se possibile ancora più confusione con i pov che cambiano. Molti (forse un po' troppi) i refusi. 5/5 solo per la cover!)



Consigliato? Consigliato a chi vuole leggere una storia leggera con un'ambientazione romana, ricca di tradimenti e colpi di scena, ben articolata ma un tantino frivola e condita con tratti romance. Sconsigliato a chi ricerca un rigido scenario storico- l'autrice infatti si è presa qualche libertà- e a chi  cerca una storia un po più "seria" con battaglie, guerrieri e tutto il resto. Tipicamente lo consiglierei a un pubblico femminile.

Giudizio: 3.5/5


sabato 23 marzo 2013

Recensione - L'ospite

Cari Lettori,
ecco la recensione del giorno!

L'OSPITE
STEPHENIE MEYER
RIZZOLI
588 PAGINE
6.90 €
ED. ECONOMICA
(#1 The Host)



Trama
(dalla copertina)


Nel futuro la specie umana sta scomparendo. Un'altra razza, aliena, potente e intelligentissima, ha preso il sopravvento, e i pochi umani rimasti vivono raccolti in piccole comunità di fuggiaschi. Tra loro c'è Jared, l'uomo che la giovane Melanie, da poco caduta nelle mani degli "invasori", ama e non riesce a dimenticare. Neppure adesso che il suo corpo dovrebbe essere niente più di un guscio vuoto, un semplice involucro per l'anima aliena che le è stata assegnata. Perché l'identità di Melanie, i suoi ricordi, le sue emozioni e sensazioni, il desiderio di rincontrare Jared, sono ancora troppo vivi e brucianti per essere cancellati. Così l'aliena Wanderer si ritrova, del tutto inaspettatamente, invasa dal più umano e sconvolgente dei sentimenti: l'amore. E, spinta da questa forza nuova e irresistibile, accetta, contro ogni regola e ogni istinto della sua specie, di mettersi in cerca di Jared. Per rimanere coinvolta, insieme a Melanie, nel triangolo amoroso più impossibile e paradossale, quello fatto di tre anime e due soli corpi.

Commento Personale


E così, dopo molti anni, sono tornata a prendere in mano un libro della Meyer.
La tanto amata, criticata, discussa Meyer, creatrice della famosissima tetralogia di Twilight. Sarò onesta: per quanti fiumi di parole possano essere stati versati e scritti sull'argomento, al di là delle critiche e degli elogi, al di là del sarcasmo e di tutto quello che si è detto nel tempo su di lei e sulle sue opere, io non posso non riconoscerle che, per quanto mi riguarda, occuperà per sempre un posto speciale nel mio cuore di lettrice. Leggere Twilight è stato all'epoca (e sto parlano delle prime edizioni, prima ancora che il fenomeno esplodesse) qualcosa di speciale è molto particolare: ha segnato un punto di svolta nella mia vita e ha impresso nuova forza e vitalità alla mia passione per la lettura. Se siete lettori anche voi, capirete certamente quello che sto cercando di scrivere; ci sono libri (e letture) che per quanto gli anni passino e per quanto la gente sparli su di loro, resteranno sempre speciali per noi, legati indissolubilmente a un periodo della nostra vita. La mia adolescenza (o per lo meno una parte di essa) l'ho trascorsa leggendo i libri di Stephanie Meyer e poco importa ora del fatto che tornando indietro con i ricordi mi riveda molto ingenua e facilmente impressionabile, una lettrice acerba insomma- un sorriso distende e sempre lo farà- le mie labbra al solo pensiero.
Tutto questo panegirico è per spiegarvi lo spirito con il quale ho preso in mano L'ospite, un libro che avrei da sempre voluto leggere ma che per una serie di motivi, più o meno validi, non ho mai incominciato. Come sempre il pungolo dell'imminente trasposizione cinematografica ha sortito in me la spinta decisiva verso la lettura. Confesso che ero piena di dubbi e di domande a riguardo: non sapevo cosa avrei provato leggendo un altro scritto di un'autrice che ho sempre portato su un piedistallo. Che effetto mi avrebbe fatto? E quali sensazioni mi avrebbe suscitato? Onestamente ero preparata al peggio - nonostante le buone recensioni nel web - tenendo  sopratutto in conto il fatto che io e la sci-fi non andiamo particolarmente d'accordo. Fin dalle prime pagine però è evidente che The Host non è Twilight. Voi forse direte che ho scoperto l'acqua calda, ma vi assicuro che per il mio cervellino la situazione non era affatto così chiara! Leggere L'ospite è stato in ogni caso un'esperienza unica, per certi versi direi che è stato un po' come leggere l'autrice per la prima volta: i ricordi lontani nel tempo e il fatto che non scrivessi recensioni (e quindi non fermassi i miei pensieri) al tempo, non mi avevano infatti permesso di avere un'idea completa delle sue caratteristiche come autrice. Certamente posso  affermare che come lettura mi è piaciuta, ma essendo partita davvero preparata al peggio, non era poi così difficile! Questo però non vuol dire che abbia trovato il romanzo esente da ombre. Il più grande difetto che ho riscontrato nel libro è sicuramente la sua prolissità e la sua staticità, caratteristica quest'ultima a cui la Mayer ci ha abituato anche nei suoi lavori precedenti. Seicento pagine sono state troppe, sopratutto dato che per due terzi è accaduto veramente poco. Il fatto poi che l'autrice abbia talento e che tali pagine abbiano pesato relativamente poco nell'economia del romanzo, non giustifica comunque la loro esistenza, in cui non è accaduto davvero niente di rilevante ai fini della storia. L'azione è dunque veramente poca roba e innumerevoli passaggi avrebbero benissimo essere risparmiati al lettore. Ugualmente, la staticità di cui sopra è  stato per me un problema! Un po' c'era da aspettarselo - ripenso ad esempio alla mancata battaglia in Breaking Dawn - ma sinceramente ci  sono rimasta male quando il perno attorno al quale ruota la gran parte di tensione nel romanzo(la Cercatrice) è stato risolto di fatto in una nuvoletta di niente, con una soluzione che poteva essere adottata pagine e pagine prima. 
In definitiva perciò, molti aspetti  potevano essere gestiti in maniera più accurata, calibrati in miglior modo e rapportati con più equilibrio rispetto alle dimensioni del libro.
Grandi potenzialità non sempre però esplicate al meglio.

Coinvolgimento

Altalenante. Moltissimi aspetti, sopratutto all'inizio sono dati per scontato (per esempio i dettagli sull'invasione). Alla fine il lettore ci fa l'abitudine ma entrare nei meccanismi non è sempre facile. Personalmente ho ancora diversi dubbi che mi ronzano in testa e il fatto che non vengano esplicati da nessuna parte mi ha infastidito.
Il romanzo l'ho trovato per i miei gusti troppo lungo: moltissime pagine caratterizzate da nessuna azione rilevante ai fini pratici della storia e tutta l'azione concentrata nella parte finale. Stessa cosa per la tensione amorosa, i cui tempi e le azioni sono gestiti in maniera non eccellente.Avrei preferito maggior equilibrio sotto molti punti di vista. 3/5

Stile 

Molto fluido e godibile. Di fatto salva il romanzo dall'essere un mattone soporifero. Ho apprezzato la narrazione in prima persona e le descrizioni. Non ultimo, ho apprezzato un'attenzione a particolari piccoli ma che hanno regalato alla lettura un piccolo valore aggiunto. 5/5

Personaggi

Molto ben caratterizzati e descritti, tutti quanti. La Mayer perlomeno gioca sapientemente con le emozioni dei suoi personaggi in queste seicento pagine e trascina nello stesso turbine il lettore! Sotto questo aspetto non ho veramente niente da dire anzi, tutta la mia ammirazione per aver saputo gestire in maniera tutto sommato brillante una situazione spinosa e intricata come quella di Wanda e Melanie e per aver creato un triangolo amoroso degno di questo nome (o forse è meglio parlare di quadrilatero??) Mai, e sottolineo mai, i sentimenti nel libro sono banalizzati o stereotipati o semplificati. E questo è un merito. 5/5

Vicenda

Molto molto interessante ma sicuramente mi sento di dire: gestita male, sopratutto per l'uso errato dei tempi narrativi. Tutta l'azione è concentrata nella parte finale, che - almeno per quanto mi riguarda - "stordita" dalla precedente calma narrativa, ho percepito perfino un tantino frettolosa. Certamente tutta la parte iniziale è una buona contestualizzazione ma credo che lo sarebbe stata altrettanto con un po' di pagine in meno. Non ho apprezzato inoltre alcune scelte narrative dell'autrice che in nome di quella staticità di cui sopra, semplifica troppo alcuni punti cruciali della storia.Molto belle e profonde invece alcune riflessioni sulla natura umana sparse nel testo: così imperfetta e contraddittoria ma proprio per questa così affascinante. In definitiva rimango dell'idea che alcuni aspetti si potevano gestire meglio, ma mi è piaciuta! 4/5

(Cover:Identica all'originale. La trovo carina e davvero molto particolare! 4/5)



Consigliato? Sì, consigliato a chi ama le ambientazioni futuristiche e chi (ma anche a chi non) ama le storie di alieni. Per chi cerca una bella storia d'amore e per chi vuole leggere altro di questa autrice.

Giudizio: 4.25 / 5

giovedì 21 marzo 2013

Ultimi Acquisti & Regali

Cari Lettori,
eccoci giunti a un nuovo appuntamento con quella che - lo confesso- è forse una delle mie rubriche preferite! Adoro, senza mezzi termini, mostrarvi le mie nuove entrate in libreria e scoprire cosa ne pensate :) E quindi, senza altri indugi, vi presento i libri che si sono aggiunti ultimamente alla mia collezione!

Devo ammettere che ultimamente mi "sta girando" davvero molto bene! Tra feste, ricorrenze e quant'altro ogni motivo è buono per aggiungere un libro!



Qui abbiamo un po' di regalini per il mio "onomastico" (ve l'ho detto che ogni scusa è buona per regalarmi un libro :p) Città degli angeli caduti è il quarto libro della serie Shadowhunters che devo assolutamente riprendere in mano! 22/11/63 lo volevo leggere praticamente da sempre, avendo sempre e solo sentito pareri ultra positivi. L'uomo di Primrose Lane è stato il regalo della mia dolce metà: dopo settimane passate ad ascoltarmi mentre ne elencavo i numerosi pregi, si è stufato e ha pensato bene di regalarmelo! ReVamped è invece un libro in lingua, pratica che devo assolutamente riprendere come buona abitudine di lettura. Dopo aver visto una videorecensione positivissima di Evie del blog Bookish (qui) ne sono rimasta assolutamente folgorata. Tra l'altro, il protagonista maschile ha molti tratti in comune con Dean Winchester, non potevo proprio non prenderlo!


Questi invece sono un regalo e un autoregalo (:D) per aver passato un esame che mi dava il tormento! Wolfsbane (che ho finito di leggere e ho adorato!) è stato il regalo della mamma, mentre Il segreto del libro proibito è stato il mio. Dopo più di anno sono tornata a comprare urban fantasy per adulti; mi sono lasciata tentare dalla Moning visto che tutte nella blogosfera sembravano averla letta e amata!


Qui invece abbiamo un po' di tutto. John Carter e la principessa di Marte mi è arrivato insieme a un mazzo di mimose per la festa della donna da parte della mia dolce metà (dite che mi vizia troppo?!) Hybrid l'ho comprato non appena è sbancato in libreria, la commessa aveva appena finito di sistemarlo sugli scaffali e io già mi aggiravo come un'avvoltoio sulla sua preda!! L'atlante di smeraldo invece, è stato frutto di uno scambio su Anobii.


E infine, non ho proprio potuto resistere ai nuovi arrivati i casa Newton: i libri della collana Live a soli  0.99 €. Unica nota dolente: Il Grande Gatsby ha un carattere davvero microscopico!

E con questo è tutto per me! Cosa ne pensate delle miei ultimi arrivi? Ne avete letto qualcuno? Fatemi sapere!



martedì 19 marzo 2013

In libreria: La Predestinata

Cari Lettori,
oggi vi parlo di una nuova uscita che secondo me è passata un po' in sordina. Io stessa l'ho scoperta ieri mentre gironzolavo in libreria, con mia grande sorpresa. Personalmente ho avuto modo di leggere il precedente romanzo dell'autore - Sanctus- di cui questo costituisce un ideale seguito, e posso garantirvi che se vi piace il genere troverete in Simon Toyne un valido narratore!

La Predestinata
Simon Toyne
Sperling & Kupfer
480 pagine
18.90 €
ed. rilegata
(# 2 Sancti Trilogy)
Sito Autore


Liv sa di essere entrata nella monumentale Cittadella nel cuore di Ruin, ma non riesce a ricordare altro. Buio totale. Qualcosa di strano le si agita dentro, sussurrandole che lei è predestinata a essere «la chiave». Ma di che cosa?
Per colui che chiamano lo Spirito, un mercenario che opera nel deserto siriano, Liv potrebbe essere la chiave per svelare uno dei più importanti segreti dell'umanità. Per la confraternita di monaci arroccati nella Cittadella - ora afflitta da una terribile epidemia - il suo ritorno è l'unica possibilità di sopravvivenza. E per una potente fazione a Roma lei rappresenta una grave minaccia per il futuro stesso della Chiesa cattolica.
Braccata di continente in continente e involontariamente coinvolta in eventi che sfidano ogni logica, Liv si rivolge all'unica persona di cui ancora si fida: Gabriel Mann. Lui l'ha introdotta ai misteri di Ruin, là dove tutto è cominciato. Insieme, iniziano una nuova, pericolosissima avventura, e una ancor più pericolosa ricerca. Che li condurrà a una scoperta sconcertante, ma li allontanerà ancora una volta...

L'autore

Simon Toyne, inglese, ha lavorato per vent'anni come sceneggiatore e regista per cinema e televisione. Nel 2007 prende una decisione coraggiosa: lascia il lavoro per trasferirsi in Francia e realizzare il suo sogno, scrivere un romanzo. Ora, grazie al successo straordinario di Sanctus - il suo debutto, tradotto in 27 lingue e pubblicato in 40 Paesi - fa lo scrittore a tempo pieno. La predestinata ci riporta a Ruin, per un enigma ancora più sconvolgente.


sabato 16 marzo 2013

Recensione - Wolfsbane

Cari Lettori,
ecco la recensione del giorno!

WOLFSBANE
ANDREA CREMER
DEAGOSTINI
383 PAGINE
14,90 €
ED. RILEGATA
(#2 Nightshade)



Trama
(dalla copertina)

Quando Calla si risveglia nel quartier generale dei suoi acerrimi nemici, pensa di avere le ore contate. Contro ogni ipotesi, però, i Cercatori le fanno una proposta che, oltre a consentirle di rimanere in vita, le permetterebbe di portare in salvo il resto del suo branco. Il piano è rischioso e la battaglia potrebbe mietere più vittime del previsto, ma Calla sa che è l'unico modo per mettere fine a una guerra che va avanti da secoli. Chi sarà a pagare il prezzo del suo tradimento? L'impetuoso Shay, deciso a ogni costo a rimanere al fianco della ragazza che ama, o il fedele Ren, rimasto indietro a coprire la fuga dei due amanti?

Commento Personale

I seguiti sono sempre una questione spinosa, almeno per quanto mi  riguarda. Quante volte ci troviamo davanti un secondo libro all'altezza del primo che ci aveva così tanto conquistato? La risposta corretta è: troppe poche. Ma - ebbene si c'è un ma - c'è un'eccezione che conferma la regola, e tale eccezione per quanto mi riguarda, è Wolfsbane.  Ho avuto la fortuna di leggere Nightshade non poco molto tempo fa e di avere quindi ancora fresche in mente le ultime drammatiche scene di chiusura del primo capitolo. Naturalmente, facendo finire sul più bello le pagine scritte, la signora Cremer non ha fatto altro che aumentare la mia curiosità e la mia voglia di leggere ancora, e non vedevo dunque l'ora di proseguire nella storia, anche se avevo molta paura che quel fragile equilibrio che il libro d'esordio aveva saputo creare, si spezzasse da un momento all'altro. Per quanto infatti avessi ritenuto Nightshade  un buon romanzo ya, reputavo che difettava di qualcosa, quella marcia in più che poteva farlo diventare un libro veramente stupefacente; gli ingredienti c'erano tutti per quanto mi riguardava, si trattava solo di saperli mescolare nel modo più corretto per donare alla storia quelle ali che tanto meritava. Tutto ciò è, con mia grande gioia e sollievo, avvenuto nel sequel, che finalmente ha saputo spiccare il volo dalla massa informe di libri non particolarmente originali, librandosi in quella porzione di cielo ancora inesplorata (o comunque non ancora osservato sotto questo punto di vista) della narrativa  urban fantasy young adult. Ed  è quindi con immenso piacere, che oggi posso gridare alla blogosfera intera che Wolfsbane mi è piaciuto parecchio, anche più di del suo predecessore! Proprio sull'incipit ammetto di essere stata un pochino disorientata: Wolfsbane non è il classico libro d'intermezzo di una trilogia, anche se indubbiamente spiana la strada al gran finale, e il cambio completo di ambientazione e di prospettive repentino frastorna un pochino il lettore. Anche i numerosi personaggi nuovi turbano inizialmente, ma ingranate le prime cinquanta pagine la mia lettura è proseguita, dritta e filata fino al finale in cui il mio povero cuoricino ha perso un battito! Ho adorato, ma proprio tanto, il triangolo amoroso che l'autrice ha creato perchè a differenza di molti altri libri in cui ugualmente compare, questo ha un suo perchè che si regge in piedi solitamente. Calla - la protagonista- ha infatti un motivo ben preciso per essere dilaniata da così tante emozioni  e le sue titubanze non annoiano ma anzi aggiungono un pizzico di tensione in più, una manciata di dramma psico-emotivo che mi ha totalmente conquistata. Personalmente ho molto sentito questo attrito ma stranamente- e al contrario di molti atri romanzi in cui ciò accade- non mi ha dato per nulla fastidio, ma anzi mi ha coinvolto ancora maggiormente.

Fin dal suo esordio ho sempre visto nei libri di Andrea Cremer un'originalità e un' attenzione per i dettagli molto particolare e assolutamente valida, che trasporta i suoi scritti su un altro livello. A me piacciono- c'è poco da fare - forse perchè adoro i lupi e le relazioni e i sentimenti così forti che condividono, forse perchè adoro il background (che qui è ancora più presente e più analizzato che in Nighshade) che l'autrice ha saputo creare attingendo ugualmente a piene mani dalla creatività sfrenata e dal folklore, ma c'è una magia particolare che si sprigiona quando leggo i suoi libri che mi spinge letteralmente a divorarli e a saziarmene. E Wolfsbane mi ha dato, se possibile, ancora più conferma di ciò. Mi ha steso, letteralmente, mi ha dato il colpo di grazia e mi ha conquistato irrevocabilmente. Qui lo annuncio: sono in crisi d'astinenza fino a quando non avrò tra le mani il terzo capitolo!

Coinvolgimento

Ottimo, a parte l'inizio che - ripeto- mi ha un attimo disorientata. Passate però le prime pagine, la lettura procede senza intoppi. Alla prima parte più statica, ma ugualmente interessante e mani noiosa, si contrappone la seconda metà del romanzo decisamente più ricca d'azione e di dinamica che mi è piaciuta moltissimo! I colpi di scena non mancano, le rivelazioni shock nemmeno, la tensione - di qualunque tipo- idem: cosa volere di più? 5/5

Stile

Ho notato un miglioramento rispetto al precedente libro. L'autrice si è decisamente sciolta, forse perchè non aveva più l'ingombrante compito di definire un nuovo mondo al lettore, ma ho notato come tutta la lettura è trascorsa in maniera molto più fluida e ricercata del precedente romanzo. Lo stile è sempre adatto alla narrazione, ben calibrato da azione e descrizione (che qui è forse un pizzico più presente). A me è piaciuto e ho apprezzato lo sforzo di crescita compiuto verso questa direzione. 5/5

Personaggi

Ben caratterizzati e ben delineati. Ce ne sono decisamente più che in Nightshade, ma l'autrice sembra sapere bene come trattare le dinamiche di gruppo. Come anche per il suo precedente romanzo, ho apprezzato il senso di cameratismo che ha saputo ricreare, i sentimenti condivisi e repressi, i dissapori, i malumori ma anche gli scherzi e le battute che un gruppo di guerrieri necessariamente condivide. In questo libro ho imparato ad amare Calla, che a differenza di pareri letti in giro, a me non è dispiaciuta affatto come personaggio. In Wolfsbane si trova a dover affrontare le conseguenze delle scelte che ha fatto precedentemente, si ritrova in una situazione completamente nuova e, come è logico che sia, mostra il suo lato più umano e vero; e, come è altrettanto logico che sia, nutre dubbi sulle sue decisioni. Ciò nonostante non cade nella lamentela o nel piagnisteo, non ammorba il lettore e questo è quello che ho apprezzato maggiormente. Come detto prima, per la prima volta nella mia carriera di lettrice, mi sono trovata a dissentire sulle scelte amorose compiute dalla protagonista: a mio parere l'altro vertice del triangolo - Ren (che anche se compare pochissimo, è sempre molto presente) - è decisamente molto più interessante. Quello che ho apprezzato tantissimo, forse anche in virtù dei miei pensieri- è che lo sviluppo di tale triangolo, che non è affatto prevedibile nè scontato.Per questo e per il finale da cardiopalma che mi fa ben sperare, assegno il punteggio massimo. 5/5

Vicenda

Mi è piaciuta, l'ho trovata originale e dinamica, diversa dalla maggior parte degli sviluppi di libri urban fantasy con tema centrale i lupi. Mi è piaciuto moltissimo il background sul quale l'autrice ha scelto di muovere i suoi personaggi e come gli ha mossi, i drammi, gli amori, le amicizie e anche la morte a cui vanno incontro. Non svelo troppo perchè essendo un secondo romanzo non voglio rovinare il piacere di scoprire cosa accade, vi basti sapere che a me è piaciuta, parecchio. 5/5

(Cover:Identica all'originale americana, mi piace molto, sopratutto il verde squillante che è uno dei miei colori preferiti. Come sempre la DeAgostini ha fatto un lavoro certosino nella cura dei dettagli, dell'edizione e dell'impaginazione. Mi piace moltissimo anche la cover scelta per la versione paperback. 5/5)




Consigliato? Sì, consigliato se vi è piaciuto Nightshade: in Wolfsbane troverete un romanzo  ancora migliore. Consigliato anche se cercate un buon romanzo ya urban fantasy che si legge in fretta ma prende dritto al cuore, in ogni caso vi consiglio caldamente di partire dal primo volume.

Giudizio: 5/5


giovedì 14 marzo 2013

Prossimamente in Libreria

Cari Lettori,
ancora un'interessante segnalazione libresca che sarà disponibile sempre il 21 Marzo in tutte le librerie! Un thriller a metà, dove fantasia e verità archeologiche mai rivelate prima si mescolano...

L'angelo perduto
Javier Sierra
Longanesi
464 pagine
19.90 €




Mentre è impegnata nel restauro di alcune statue nella Cattedrale di Compostela, Julia Álvarez riceve una drammatica notizia: suo marito, Martin Faber, è stato rapito in Turchia, dove si trovava per lavoro. Ma come mai la notizia le viene riferita da un colonnello della 
NSA, la Sicurezza Nazionale? E chi è l’uomo misterioso che si è introdotto di notte nella cattedrale per parlare con Julia? Tutto sembra ruotare attorno a una coppia di piccole pietre scure, chiamate adamantas, in possesso di Julia e di suo marito, due pietre che avrebbero il potere di mettere in contatto con gli angeli, e sulle quali vuole mettere le mani una setta misteriosa…


L'autore
Javier Sierra è l’unico autore spagnolo contemporaneo i cui romanzi raggiungono la top ten dei più venduti negli Stati Uniti. I suoi libri sono tradotti in più di quaranta lingue e sono fonte di ispirazione per milioni di lettori, che trovano nelle sue pagine non solo il divertimento e l’evasione, ma anche informazioni e veridicità storica. È stato direttore per sette anni della rivista Más Allá de la Ciencia e ha lavorato in radio e in televisione.



Dicono del libro


«Thriller puro.» 
Qué Leer

«Un’esperienza di lettura ad alta tensione.» 
La Vanguardia

«Le aspettative dei lettori non vengono deluse e il finale pieno di speranza è un regalo dell’autore per i suoi fan.» 
ABC Córdoba

«Un impianto narrativo avvolgente, popolato da personaggi ben delineati, con un avvincente mix di speranze e paure.» 
Steve Berry

«Un vero page-turner.» 
Booklist

«Sierra ha scritto un appassionante thriller apocalittico, ambientato in luoghi realmente esistenti e basato su elementi di mitologia e fatti scientifici, con la dose di fiction giusta per farne una lettura eccezionale.» 
Library Journal



Prossimamente in Libreria

Cari Lettori,
oggi vi presento un'anteprima secondo me davvero interessante che uscirà il 21 Marzo per la TimeCrime. Se mi seguite da un po' saprete forse che io adoro questa casa editrice! Devo dire che ultimamente non mi ha entusiasmato moltissimo la sua politica dei prezzi (che sono lievitati pian piano), ma continuo a pensare che i titoli che propone siano davvero uno più interessante dell'altro. Quello che vi presento oggi in particolare, mi ha particolarmente inspirato e ha da subito catturato la mia attenzione. Primo di una trilogia che ha riscosso gran successo in patria, il libro segue le avventure di un killer che si ritroverà coinvolto in qualcosa di molto pericoloso...

Killer
Tom Wood
Time Crime
596 pagine
12.90 €
ed. rilegata
(#1 Victor the assassin)



Victor è un sicario, un uomo senza passato e senza identità. Nessuno ne conosce le fattezze, nessuno sa dove viva. Trascorre la sua esistenza nascondendosi da tutto e da tutti, evitando di costruire legami, ed eseguendo i lavori più sporchi senza mai lasciare traccia. 
Pagato per uccidere un ex ufficiale della Lettonia, Victor porta a termine il compito con fredda e calcolata efficienza, ma qualcosa non va come previsto. Qualcuno gli tende un’imboscata nell’albergo dove alloggia, e da cacciatore, Victor si ritrova a essere un bersaglio, braccato da assassini spietati che lo vogliono morto. Nel tentativo di scoprire chi voglia sbarazzarsi di lui, il killer, ora preda ambita e temuta, decide di fare squadra con una donna bellissima, Rebecca, un’ex analista della CIA, divenuta anche lei bersaglio degli assassini. Ben presto Victor si ritrova costretto a fuggire attraverso quattro continenti, ricercato dai servizi segreti e dalla polizia di vari Paesi. Sarà difficile trovare la verità, nascosta in una rete di segreti intessuta da spie, membri dell’intelligence russi e americani, ex ufficiali della Marina e soldati delle forze speciali, ognuno spronato da torbide e infami motivazioni. Qual è il motivo per cui tutti li vogliono morti? Cosa nasconde di tanto minaccioso il loro passato?


L'autore

Tom Wood è nato nello Staffordshire, in Inghilterra. Vive a Londra. Ha fatto vari lavori e ora scrive a tempo pieno. Killer è il suo primo romanzo e anche il primo della serie che vede protagonista Victor, seguito dai romanzi The Enemy e The Game.

Dicono del libro


“Un thriller incredibilmente intricato... Le scene sono vivide e la trama emozionante.”
The New Yorker

martedì 12 marzo 2013

Recensione - Divergent

Cari Lettori,
ecco la recensione del giorno o almeno ciò che ne è uscita come tale!

DIVERGENT
VERONICA ROTH
DEAGOSTINI
478 PAGINE
9.90 €
ED. RILEGATA
(# 1 Divergent)




Trama
(dalla copertina)

Dopo la firma della Grande Pace, Chicago è suddivisa in cinque fazioni consacrate ognuna a un valore: la sapienza per gli Eruditi, il coraggio per gli Intrepidi, l'amicizia per i Pacifici, l'altruismo per gli Abneganti e l'onestà per i Candidi. Beatrice deve scegliere a quale unirsi, con il rischio di rinunciare alla propria famiglia. Prendere una decisione non è facile e il test che dovrebbe indirizzarla verso l'unica strada a lei adatta, escludendo tutte le altre, si rivela inconcludente: in lei non c'è un solo tratto dominante ma addirittura tre! Beatrice è una Divergente, e il suo segreto - se reso pubblico - le costerebbe la vita. Non sopportando più le rigide regole degli Abneganti, la ragazza sceglie gli Intrepidi: l'addestramento però si rivela duro e violento, e i posti disponibili per entrare davvero a far parte della nuova fazione bastano solo per la metà dei candidati. Come se non bastasse, Quattro, il suo tenebroso e protettivo istruttore, inizia ad avere dei sospetti sulla sua Divergenza..

Commento Personale

Quello che ho imparato leggendo Divergent:
numero uno: io amo i distopici, forse non a livello conscio ma sicuramente a quello del subconscio, non si spiegherebbe altrimenti come ogni volta che leggo un libro di questo genere ne rimanda inevitabilmente folgorata (vedi Matched, Crossed, Never Sky e ora questo)!
numero due: ho un ritardo fisiologico nell'approcciarmi ai libri che tutti amano e che poi arrivo ad adorare anche io, che a seconda dei casi può variare dalle poche settimane fino all'anno circa! :) Mi domando se sia normale...

A parte gli scherzi, confesso che non ho la minima idea di dove partire per scrivere questa recensione né di come organizzare i pensieri che tutti insieme affastellano il mio cervello. C'è un espressione che gli anglofoni usano e che si adatta bene alla mia situazione attuale - ovvero post lettura del libro in questione- e l'espressione è "this book blew my mind"cioè letteralmente "questo libro mi ha fatto esplodere la testa". Ed è così, stop. Non esiste modo migliore in cui io possa descrivervi la caterva di emozioni che Divergent è riuscito a scaturire dentro di me. Ho amato tutto del romanzo, dalla prima pagina all'ultima, e l'ho fatto in maniera profonda, viscerale. Ho girato tutta la settimana con il libro in borsa, ogni momento e ogni posto era buono per leggere: in posta, sul tram, prima delle lezioni, durante la pausa pranzo e perfino prima di andare in ufficio. Sono stata completamente risucchiata nel mondo creato da Veronica Roth: ho camminato a fianco di Tris, ho sorriso e pianto con lei, ho amato, ho bruciato di passione per gli sguardi di Quattro, ho tremato di paura, ho sparato per la prima volta, mi sono arrabbiata, infuriata, ho gridato di frustrazione e ho pensato osservando con gli occhi di Beatrice. Ho vissuto con lei, e alla fine di tutto non volevo saperne di lasciare il libro, anche se avevo girato l'ultima pagina e letto i ringraziamenti, semplicemente non ce la facevo a rimetterlo in libreria. Devastante e meravigliosamente affascinante, questo è stato per me leggere Divergent. E se state pensando che molto probabilmente stia esagerando, credetemi se vi dico che non è affatto così. Provare per credere. 
Originale, dinamico, intelligente, riflessivo, romantico, un romanzo che non è facile mettere giù e che sa riempire le ore, che sa prendere il cuore del lettore, strapazzarlo per bene per poi rimetterlo al suo posto in attesa trepidante del prossimo episodio. 
Non ho molto altro da aggiungere, certe letture sono così: s'impongono e basta, e uno non può fare a meno di leggere per sapere come andranno a finire, per conoscere, per sperare, per sognare.

Coinvolgimento

Ottimo. Lo stile e la vicenda - originale e ben architettata - chiamano senza mezzi termini alla lettura. La storia, dinamica e ricca di avventure ed emozioni, mi ha conquistata da subito trascinandomi direttamente dentro la Chicago del futuro. Gli avvenimenti e i colpi di scena si susseguono incessantemente, non ci sono punti morti o noiosi e si corre direttamente verso il finale: denso, ricco di azione e... traumatizzante! 5/5

Stile 

In linea con il romanzo. Diretto e molto fluido è perfetto per raccontare gli avvenimenti. Apprezzata moltissimo la scelta dell'uso della prima persona che racconti gli eventi al presente. Nonostante infatti io non ami questo tipo di narrazione su altri libri, lo trovo al contrario perfetto per i distopici, capace di creare aspettativa e di coinvolgere al punto giusto il lettore. 5/5

Personaggi

Mi sono piaciuti tutti! Li ho trovati tutti ben descritti e ben caratterizzati, anche i secondari. Mi è piaciuta Tris, la sua forza d'animo, la sua determinazione  e la sua volontà di riuscire; mi ha conquistato con la sua voglia di indipendenza e il suo mettersi costantemente alla prova. Ho amato (e non poteva essere altrimenti) Quattro, i suoi silenzi, i suoi sguardi torvi, i suoi baci infuocati e al contempo la sua vulnerabilità, il suo dolore silenzioso. E naturalmente ho adorato la loro storia d'amore: mi ha fatto sognare e sospirare. 5/5

Vicenda

Molto originale e non scontata. Dinamica e ricca di avventure che rapiscono immediatamente, senza perdere mai la presa sul lettore. Personalmente mi piace pensare che abbia più livelli di lettura: un libro di intrattenimento certamente, ma anche una metafora più profonda dell'adolescenza. Divergent non è affatto un libro scontato, ma anzi al contrario contiene grandi verità e messaggi importanti al suo interno, lo stesso mondo in cui l'autrice ambienta la vicenda ne è un chiaro esempio: da ideale utopico di virtù ma al contempo profondamente distopico per esagerazione e fanatismo. 5/5

(Cover: La mia edizione è quella "economica" che riprende per grandi linee quella originale con lo sfondo della città e il simbolo degli Intrepidi, ma aggiunge una sagoma in più, Beatrice presumo. Ammetto che mi piaceva maggiormente quella originale e identica alla prima versione americana, ma di questa apprezzo i colori che trovo molto... Intrepidi! Molto curata tutta l'edizione e l'impaginazione 4/5)



Consigliato? Sì, assolutamente se amate i distopici!!
Giudizio: 5/5



lunedì 11 marzo 2013

Eutherphe XXO (25)



Cari Lettori,
ben ritrovati a una nuova puntata di Eutherphe, la rubrica del blog che assegna a ogni lettura la sua soundtrack!


Per questa puntata ho deciso di parlarvi di un romanzo che mi ha completamente devastato, in tutte le accezioni del termine che vi vengono in mente! :) Divergent di Veronica Roth è un piccolo capolavoro di letteratura ya di genere distopico, che già da ora vi consiglio caldamente di leggere, se ancora non lo avete già fatto. Io naturalmente devo arrivarci sempre con i miei tempi a scoprire quei romanzi che tutti gli altri lodano da mesi (se non di più!), ma meglio tardi che mai, no? E dunque in attesa che trovi il tempo e (la forza mentale) di scrivere la recensione vi lascio il mio consiglio musicale: Sweet Sacrifice degli Evanescence.

Come sempre, buona lettura e buon ascolto!