giovedì 31 gennaio 2013

Yes & No (13)




Cari Lettori,
come ogni fine mese eccoci arrivati a una nuova puntata di Yes & No, rubrica mensile del blog nella quale facendo un bilancio delle mie letture promuoverò il miglior e il peggiore libro del mese. Semplice no?
Partiamo subito allora...


Nel mese di Gennaio ho letto 9 libri, alcuni davvero mi hanno rubato il cuore, altri mi hanno decisamente deluso! Per quanto riguarda Invidia di Gregg Olsen, che ho appena terminato, non esiste ancora una recensione che però potrete leggere nel giro di qualche giorno.
Ed ecco la lista:

1- Starters – Lissa Price

2- Crossed – La fuga – Ally Condie (Candidato Yes)

3- Il college delle brave ragazze – Ruth Newman (Candidato Yes)

4- Le parole del nostro destino – Beatriz Williams

5- Absedium – M.A Cerrino 2

6- Hunger Games- Suzanne Collins (Candidato Yes)

7- Cinder – Marissa Mayer

8- Il filosofo di via del bollo – Gianni Simoni

9- Invidia – Gregg Olsen


Questo mese non ho dubbi sul libro Yes, sebbene ci siano state letture davvero di alto livello (in quanto a coinvolgimento), il libro Yes di Gennaio è: Hunger Games di Suzanne Collins (Mondadori).QUI la mia recensione.

Per quanto riguarda il libro Ni direi che lo scettro spetta a Starters di Liss Price (Sperling& Kupfer). Non un libro brutto, certo, ma sicuramente uno che avrebbe potuto dare molto di più! QUI la mia recensione.



E, dulcis in fundo, il libro No. Questo mese ho davvero l'imbarazzo della scelta, dal momento che molti romanzi hanno deluso le mie aspettative. Absedium di M.A Cerrino (Rizzoli), oltre ad aver ottenuto il punteggio minore mi ha anche deluso per il poco coinvolgimento nella narrazione.


Per questo mese è tutto :) E voi, quali sono state le vostre letture Yes & No??



In Libreria - Il colore del latte

Cari Lettori,
vi lascio la segnalazione di un romanzo avvero molto interessante,  in libreria da oggi!

Il colore del latte
Nell Leyshon
Corbaccio
160 pagine
14.00 €



È la primavera del 1831 quando Mary incomincia a scrivere la sua storia. Scrive lentamente, ci vorranno quattro stagioni perché racconti tutto. Ma non importa: scrivere è diventato un bisogno primario per lei, come mangiare e dormire.
Viene da una famiglia di contadini, ha quindici anni, una gamba più corta dell’altra e i capelli chiari come il latte. Conosce solo la fatica del lavoro nei campi, proprio come sua madre, suo padre e le sue sorelle. Conosce solo il linguaggio della violenza, che il padre le infligge se non lavora abbastanza. Ma ha un cervello lucido e una lingua tagliente. Un giorno il padre la allontana di casa perché il vicario vuole una ragazza che accudisca la moglie malata. Mary non vuole abbandonare l’unica vita che conosce, ma non ha scelta. E nella nuova casa imparerà a scrivere, e scrivere rende liberi anche se la libertà ha un prezzo.


L'autrice

Nell Leyshon è nata a Glastonbury, in Inghilterra e vive nel Dorset. È autrice pluripremiata di numerose sceneggiature, radiofoniche e teatrali. Grazie al suo straordinario talento, Nell Leyshon è la prima scrittrice donna a cui il celeberrimo Globe Theatre di Londra, il teatro di Shakespeare fondato nel 1599, abbia commissionato un testo. Il colore del latte, il suo primo romanzo, ha stupito la stampa e il pubblico internazionali grazie allo stile e ai personaggi che convincono e conquistano immediatamente.



Dicono del libro


«Questo è talento.»
Observer 

«Stupefacente.»
Stylist 

«Di un’intensità straordinaria.»
The Times 

«Potente.»
The Independent 

«Indimenticabile.»
Glamour



mercoledì 30 gennaio 2013

Eutherphe XXO (23)





Cari Lettori,
ben ritrovati a una nuova puntata della rubrica Eutherphe xxo, che torna dopo tanto, ma proprio tanto, tempo! Per chi ancora non la conoscesse, Eutherphe è una rubrica a cadenza casuale, che abbina a una lettura un brano musicale.


Per questa puntata ho scelto una canzone lenta, melodiosa e anche un po' nostalgica di Simon & Garfunkel che ho sentito per la prima volta in radio la sera scorsa, mentre ero in auto. L'ho trovata perfetta da abbinare alla lettura di Invidia di Gregg Olsen, di cui presto arriverà la recensione. Perfetta perchè non appena l'ho sentita, l'ho ricollegata alla scena del romanzo che parla del funerale di Kathelyn (avvenimento attorno al quale prendono il via tutte le vicende del libro). Una scena davvero triste ma di grande impatto che parla di un avvenimento tanto triste- come la morte di un'adolescente con ancora tutta la vita davanti che non ha saputo trovare una maniera migliore per affrontare tutti i suoi problemi- ma del quale la gente che partecipa al rito non sembra rendersene conto, tutti presi come sono ad apparire, a trovare le parole più belle per esprimere quanto siano dispiaciuti mentre la cosa migliore che avrebbero potuto sarebbe stata quella di rimanere in silenzio. Sound of Silence mi ha fatto pensare a tutti i momenti in cui Kathelyn si è sentita sola, abbandonata, incompresa, avvolta dal silenzio e dall'oscurità mentre avrebbe voluto qualcuno vicino a sè.

E dunque ecco qui il brano :)




Recensione - Il filosofo di via del Bollo

Cari Lettori,
ecco la recensione del giorno!

IL FILOSOFO DI VIA DEL BOLLO
GIANNI SIMONI
TEA
278 PAGINE
12.00 €
ED. RILEGATA
(# 2 Ispettore Lucchesi)


Trama
(dalla copertina)

È cambiato Andrea Lucchesi. Ha sfiorato la morte e, se questa volta ha vinto lui, il prezzo che ha dovuto pagare è alto: adesso ha paura. Paura di ogni sigaretta che accende, di ogni bicchiere che si concede, ma soprattutto paura di essere, di restare solo. Forse è per questo che un giorno, uscendo dalla Questura milanese di piazza San Sepolcro, Lucchesi si accorge di quell'uomo, che, all'angolo di via del Bollo, dispensa saggezza ai passanti, a chi ha tempo per fermarsi ad ascoltare un vecchio, un filosofo. Lucchesi ha tempo, adesso, per ascoltare, per capire. Sì, è cambiato l'ispettore Lucchesi. Ma non è il solo. Se l'indagine su una serie di furti d'arte in cui si troverà coinvolto appena rientrato in azione è fin troppo vicina a quella risolta pochi mesi addietro, in realtà nulla è come prima. Le persone che ha incontrato allora sembrano divertirsi a sovvertire ogni aspettativa: la contessa Urbinati, il commissario Pepe, i collezionisti d'arte, la collega Marchesi,.. Nulla e nessuno è come sembra, per Andrea Lucchesi, che per risolvere questo caso dovrà esser disposto a svelare e accettare verità amare sulle persone all'apparenza a lui più vicine. Verità che cambieranno la sua vita per sempre.


Commento Personale:

Credo di non esagerare dicendo che io e i romanzi di Gianni Simoni abbiamo un rapporto di amore e odio. Ogni volta che mi ritrovo tra le mani un suo scritto sono sempre combattuta, divisa tra gli aspetti che più mi colpiscono e che più mi fanno apprezzare questo autore come talento nostrano, e quelli che inevitabilmente mi fanno storcere il naso. Ho avuto modo e piacere di leggere entrambe le serie a cui l’autore ha dato vita. Se la prima – dedicata al duo Miceli e Petri- mi sembrava un po’ troppo lontana dai miei gusti di lettrice, più tendente al noir che al thriller; la seconda e più recente- dedicata alle (dis)avventure dell’ispettore Lucchesi- mi aveva decisamente conquistata! Il primo romanzo- Piazza San Sepolcro - mi aveva letteralmente stregata e non vedevo l’ora di continuare a leggere del commissario più inusuale di cui si sia mai letto in un libro.
Purtroppo però, le mie grandi aspettative sono andate scemando con l’aumentare delle pagine lette! Sono rimasta alquanto delusa e perplessa da questo secondo volume che, se per certi versi è la prosecuzione fisica e ideale dell’altro, per altri invece rappresenta un deciso passo indietro sotto molti aspetti. Si potrebbe quasi definirlo il negativo speculare del precedente libro: tutti i punti di forza che erano presenti nel capitolo d’apertura della serie  – ed erano parecchi e molto originali, secondo me – qui si sono trasformati, al contrario, in punti di demerito. Il romanzo risulta in definitiva la brutta copia dell’altro che ripercorre quasi in toto, dalla vicenda alle dinamiche dei personaggi. Dotato di poca originalità  è inoltre pieno di clichè banali che a volte ho trovato decisamente superflui se non addirittura fastidiosi. Mi è dispiaciuto un sacco doverlo ammettere, perfino a me stessa, ma a metà libro ero annoiata, contavo le pagine per giungere alla fine di un capitolo e quanti ne mancassero alla fine, inoltre ero sempre più perplessa riguardo ad alcune scene che ho trovato quasi al limite del ridicolo. La storia procede senza soluzione di continuità, risulta  noiosa ed è sprovvista di grip narrativa. Pochissimi i passaggi in cui ha destato la mia curiosità e attenzione. Solo il colpo di scena finale risolleva quello che altrimenti sarebbe stato un brutto libro! In definitiva sono rimasta piuttosto delusa da questa prova di Gianni Simoni: mi sarei decisamente spettata qualcosa di più articolato, dato il precedente sfavillante libro che apriva moltissime strade e molteplici evoluzioni sia a storia che a personaggi. In ogni caso, darò ancora una chance all’autore che, a mio modesto parere, può fare decisamente di meglio!

Coinvolgimento

Piuttosto basso. Dopo l’iniziale entusiasmo, la noia di leggere una storia già sentita ha preso il sopravvento. Dico la verità, a parte qualche passaggio ben riuscito e le potenzialità usate per  inerzia dall’altro romanzo per quanto riguarda l’attrattiva dei personaggi, c’è ben poco di coinvolgente. Storia piatta e già letta, azione inesistente, poca tensione narrativa. Il finale risolleva però le sorti del romanzo altrimenti condannato.2/5

Stile

Non sono mai stata una fan dello stile di Simoni. In particolare trovo improponibili i dialoghi che mi risultano falsi, artificiosi e vuoti. Li percepisco assolutamente inverosimili e, in alcuni passaggi, addirittura ridicoli (ho cordialmente odiato tutto il capitolo dedicato alla figlia di Lucchesi) A parte questo però trovo comunque che lo stile sia adatto al tipo di narrazione e al genere al quale  il libro appartiene, con descrizioni brevi e capitoli altrettanto corti. 3/5

Personaggi

I personaggi di questa serie hanno un grande potenziale, peccato però che in questo libro non venga sfruttato a dovere, come invece accadeva nel libro precedente! Ho già detto in altre recensioni quanto stimi la capacità dell’autore di creare un magnifico senso di cameratismo tra i vari personaggi. Apprezzo anche le interazioni che sa instaurare tra  loro- anche in relazione all’intreccio - che risultano pertanto complesse e ben delineate. Le stesse caratteristiche possono essere riscontrate anche  in questo romanzo, sebbene in maniera nettamente inferiore. Come ho detto precedentemente, i personaggi vivono- letteralmente- dell’eredità della precedente vicenda in quanto a caratterizzazione e ad attrattiva. Soprattutto l’Ispettore Lucchesi, sul quale riponevo grandi aspettative, mi ha un po’ deluso. Sembra l’ombra di se stesso, ripercorre le stesse strade e gli stessi errori e, spesso e volentieri, suscita più rabbia che comprensione. 3/5

Vicenda

Come ho già detto, credo sia l’aspetto peggiore dell’intero romanzo. Monotona, ripetitiva, senza tensione alcuna. Molto simile a quella precedente, ha dei particolari che -a mio avviso- al contrario di aggiungere valore,  lo tolgono. Situazioni banali, ridicole e inverosimili  si ripetono nel corso della narrazione che procede, in ogni caso senza soluzione alcuna. Unico vero momento che mi ha lasciato il segno è stato il finale: inaspettato e provvidenziale. Rimango però della mia idea: Gianni Simoni può fare di più! 3/5

(Cover: Carina, sicuramente attira l’occhio del lettore coì come il titolo particolare. Mi domando se in copertina ci sia l’autore 4/5)

Consigliato? Consigliato solo agli amanti dell’autore e a chi ha letto il romanzo precedente (essendo gli avvenimenti strettamente collegati)

Giudizio: 2.75/5



lunedì 28 gennaio 2013

Metti un pomeriggio alla Feltrinelli...

Cari Lettori,
esattamente una settimana fa, il 21 Gennaio 2013 alla Feltrinelli di Piazza CNL di Torino, mi è capitata l'occasione di incontrare e conoscere di persona una scrittrice fantasy italiana oltre che talentuosa anche gentilissima e disponibilissima che ha dato vita - grazie anche agli interventi di Ruggero Bianchi- a un'interessante discussione sulla narrativa fantastica. Sto parlando di Elena Cabiati, autrice de La viaggiatrice di O (edito Nord) che personalmente avevo avuto il piacere di intervistare l'estate scorsa in occasione della pubblicazione del libro.
Ecco alcune foto scattate durante l'incontro!

* Clicca QUI per leggere la mia recensione del romanzo.
* Clicca QUI per leggere l'intervista all'autrice. 


sabato 26 gennaio 2013

Recensione - Cinder

Cari Lettori,
ecco la recensione del giorno!

CINDER 
MARISSA MEYER
MONDADORI
390 PAGINE
17.00 €
ED. RILEGATA
(# 1 Lunar Chronicles)



Trama
(dalla copertina)

Cinder è abituata alle occhiate sprezzanti che la sua matrigna e la gente riservano ai cyborg come lei, e non importa quanto sia brava come meccanico al mercato settimanale di Nuova Pechino o quanto cerchi di adeguarsi alle regole. Proprio per questo lo sguardo attento del Principe Kai, il primo sguardo gentile e senza accuse, la getta nello sconcerto. Può un cyborg innamorarsi di un principe? E se Kai sapesse cosa Cinder è veramente, le dedicherebbe ancora tante attenzioni? Il destino dei due si intreccerà fin troppo presto con i piani della splendida e malvagia Regina della Luna, in una corsa per salvare il mondo dall'orribile epidemia che lo devasta. Cinder, Cenerentola del futuro, sarà combattuta tra il desiderio per una storia impossibile e la necessità di conquistare una vita migliore. Fino a un'inevitabile quanto dolorosa resa dei conti con il proprio oscuro passato.

Commento Personale

Ci sono romanzi che ti colpiscono subito dall'incipit e romanzi che invece hanno bisogno del loro tempo per entrarti dentro. Cinder, esordio narrativo della Meyer, sicuramente - almeno per quanto mi riguarda- appartiene alla seconda categoria. Ricevuto come regalo sotto Natale, ero alquanto scettica sul suo conto. I commenti in rete erano più che positivi e ogni persona mi ripeteva quanto sarebbe stata una buona lettura, ma sinceramente io nutrivo un po' di dubbi al riguardo. Onestamente io e le storie di fantascienza con androidi, robot, navicelle spaziali e chi più ne ha più ne metta, non siamo mai andati molto d'accordo. Anzi, diciamo proprio che non ci sopportiamo! L'unico libro del genere a cui mi sia mai accostata è rimasto irrimediabilmente letto e metà  e relegato nell'ultimo- ed irraggiungibile -scaffale della mia libreria, a eterno memento della mia poca propensione verso questo tipo di letteratura. Potrete quindi ben immaginarvi con quanti e quali dubbi abbia incominciato la lettura. Fortunatamente però, passato il primo centinaio di pagine in cui l'ambientazione e tutte le varie condizioni al contorno ancora mi disorientavano un po', mi sono ritrovata a leggere un interessantissimo retelling- originale ed innovativo- che con mia grande sorpresa, mi sono gustata fino in fondo, ricredendomi su tutti i miei interrogativi.Quello che più mi ha colpito durante la lettura è stata l'originalità che ho ritrovato in ogni pagina e in moltissimi aspetti della vicenda. Dimenticatevi infatti, la favola che vi hanno raccontato da piccoli e il cartone della Disney, la nostra Cenerentola qui, vive a Nuova Pechino, fa il meccanico di lavoro ed è niente meno che un cyborg con tanto di pannello di controllo virtuale e arti in metallo! Nonostante i miei timori quindi, Cinder  si è rivelata una piacevole e deliziosa lettura, molto diversa da quello che mi aspettavo (e temevo) di leggere:tenera e impreziosita da un tocco di nostalgia che mi ha fatto ripensare alla me bambina di -ormai- parecchi anni fa, mi ha affascinata. Contornata da una delicata storia d'amore e sopratutto ricca di avventure che strizzano l'occhio - però decisamente reinventando e reinterpretando il tutto - alla classica favola, la storia che Marissa Meyer ci ha regalato è davvero qualcosa di unico nel panorama ya. Anche se a priori non lo avrei creduto possibile, Cinder mi ha conquistata, un pezzetto alla volta, fino alla  mia capitolazione sul finale che mi ha definitivamente convinta. Non nego infatti che sono ultra impaziente di leggere il seguito!

Coinvolgimento

Molto buono. A parte l'inizio in cui ho avuto difficoltà nel relazionarmi alle molteplici novità (stiamo in ogni caso parlando di un setting post apocalittico poco descritto dall'autrice) il resto della storia mi ha conquistata sempre di  più, fino al finale che ho trovato la parte migliore del romanzo con un ritmo narrativo estremamente coinvolgente. L'originalità pressante di cui l'intera vicenda è ammantata, viene inoltre sfruttata molto bene dall'autrice per creare situazioni interessanti ed innovative che invogliano il lettore (e anche me!) a girare le pagine! 4/5

Stile

Niente di elaborato o troppo particolare. Semplice e diretto, perfettamente in linea con il tipo di romanzo e con la narrazione. Assenti grandi e precise descrizioni a cui però l'autrice sopperisce con una buona dose di caratterizzazione rapida ma efficace, sia dei luoghi che dei personaggi. Per qualche strano motivo infatti, le strade di Nuova Pechino con il suo caldo opprimente e la sua sporcizia agli angoli, era terribilmente vivida nella mia testa! 4/5

Personaggi

Ben caratterizzati e delineati. Rispondono ovviamente al ruolo che ricoprono e dunque, in questo caso, la leggera stereotipazione di cui risentono è giustificata dall'aderenza ai personaggi della favola a cui si rifà tutta la vicenda. Tuttavia, gli stessi personaggi subiscono le medesime modifiche dell'ambientazione in termini di originalità e di innovazione: Cinder per esempio, non è tipo da lamentarsi o soggiacere ai tutti gli ordini della matrigna ma è un personaggio che si presenta immediatamente come forte ed indipendente per quanto le è possibile; e come lei molti altri protagonisti sono reinventati in una chiave moderna e inedita. L'autrice sotto questo punto di vista è riuscita dunque a fare un ottimo lavoro, senza mai cadere nel banale.Buone anche le relazioni che si instaurano tra i vari personaggi, assente invece il triangolo amoroso. Unica pecca invece, la banalità di alcuni passaggi e di alcune rivelazioni sull'identità di Cinder che rimangono in ogni caso circoscritti ma che avrebbero potuti essere trattati in maniera meno superficiale. 4/5

Vicenda

Originale e ricca di dinamismo! Personalmente mi sono divertita moltissimo a cercare le analogie con la favola e vedere come e quando l'autrice le avrebbe modificate. Alcune sono davvero innovative e non possono non strappare un sospiro e un sorriso. Il finale mi è piaciuto in maniera particolare - molto attivo e ricco d'azione- così come tutta la storia dei Lunari e della regina malvagia. So per certo che nei volumi successivi ci saranno altre figure tratte dalle favole come Cappuccetto Rosso e Biancaneve: sinceramente questo cross over di personaggi fiabeschi ha il potere di mandarmi in visibilio! Chissà cos'altro si sarà inventata l'autrice e che legami avrà trovato!!! 5/5

(Cover: Inizialmente non mi piaceva per niente, poi guardandola mentre la leggevo e anche a storia ultimata, mi sono accorta non solo di quanto sia attinente con il romanzo ma anche di come sia bella a modo suo! Bellissima comunque la cover originale 4/5 )



Consigliato? Si consigliato a chi cerca un buon Ya e a chi cerca una storia nuova e particolare che però riecheggia la favola di Cenerentola. Consigliatissimo a chi ama i retelling.

Giudizio: 4.25/5

Questa recensione partecipa alla Women Reading Challenge di peekbook.it


venerdì 25 gennaio 2013

In libreria - L'amore bugiardo

Cari Lettori,
oggi voglio segnalarvi l'uscita recentissima in tutte le librerie di un libro che secondo me merita moltissimo, in testa a tutte le classifiche americane per diverse settimane consecutive e di cui non ho sentito altro che commenti positivi! Amanti dei thriller e dei mistery segnatevi i dati...

L'amore bugiardo 
Gillian Flynn
Rizzoli
462 pagine
18.00 €
ed. rilegata
 SITO AUTRICE



Amy e Nick si incontrano a una festa in una gelida sera di gennaio. Uno scambio di sguardi ed è subito amore. Lui la conquista con il sorriso sornione, l'accento ondulato del Missouri, il fisico statuario. Lei è la ragazza perfetta, bella, spigliata, battuta pronta, il tipo che non si preoccupa se bevi una birra di troppo con gli amici. Sono felici, innamorati, pieni di futuro. Qualche anno dopo però tutto è cambiato. Da Brooklyn a North Carthage, Missouri. Da giovani professionisti in carriera a coppia alla deriva. Amy e Nick hanno perso il lavoro e sono stati costretti a reinventarsi: lui proprietario del bar di quartiere accanto alla sorella Margo, lei casalinga in una città di provincia anonima e sperduta. Fino a che, la mattina del loro quinto anniversario, Amy scompare. E in quel momento, con le tracce di sangue e i segni di colluttazione a sfregiare la simmetria del salotto, che la vera storia del matrimonio di Amy e Nick ha inizio. Che fine ha fatto Amy? Quale segreto nasconde il diario che teneva con tanta cura? Chi è davvero Nick Dunne? Un marito devoto schiacciato dall'angoscia, o un cinico mentitore e violento, forse addirittura un assassino? Raccontato dalle voci alternate di Nick e Amy, "L'amore bugiardo" è una vertiginosa incursione nel lato oscuro del matrimonio. Un thriller costruito su una serie di rovesciamenti e colpi di scena che costringerà il lettore a chiedersi se davvero sia possibile conoscere la persona che gli dorme accanto.

L'autrice

È cresciuta in Missouri ma vive a Chicago con suo marito. Figlia di un professore di cinema e di un’insegnante di lettura, non stupisce il fatto che sia diventata critico televisivo per «Entertainment Weekly». E che ami la letteratura, al punto d’aver scritto un libro (Sulla pelle, Piemme, 2008) che ha vinto due Dagger Awards, è stato finalista all’Edgar Award ed è stato tradotto in venti paesi. Anche con questo suo ultimo thriller, bestseller per il «New York Times», Gillian Flynn colpisce nel segno, eguagliando e superando il successo del suo debutto.

Altri libri dell'autrice pubblicati

-Sulla pelle, Piemme, 2008
-Nei luoghi oscuri, Piemme, 2010
- L'amore bugiardo, Rizzoli, 2013




mercoledì 23 gennaio 2013

Recensione - Hunger Games

Cari Lettori,
ecco la recensione del giorno! Un'opinione la mia, che non aggiunge nulla - me ne rendo conto benissimo - essendo forse l'unica rimasta in tutto l'universo che non aveva ancora letto questo libro! Ma ci tenevo in ogni caso a lasciarvi due righe per esporvi le mie impressioni :)

HUNGER GAMES
SUZANNE COLLINS
MONDADORI
369 PAGINE
14.90 €
ED. RILEGATA
(# 1 Hunger Games)


And may the odds me ever in your favor!



Trama
(dalla copertina)

Quando Katniss urla "Mi offro volontaria, mi offro volontaria come tributo!" sa di aver appena firmato la sua condanna a morte. È il giorno dell'estrazione dei partecipanti agli Hunger Games, un reality show organizzato ogni anno da Capitol City con una sola regola: uccidi o muori. Ognuno dei Distretti deve sorteggiare un ragazzo e una ragazza tra i 12 e i 18 anni che verrà gettato nell'Arena a combattere fino alla morte. Ne sopravvive uno solo, il più bravo, il più forte, ma anche quello che si conquista il pubblico, gli sponsor, l'audience. Katniss appartiene al Distretto 12, quello dei minatori, quello che gli Hunger Games li ha vinti solo due volte in 73 edizioni, e sa di aver poche possibilità di farcela. Ma si è offerta al posto di sua sorella minore e farà di tutto per tornare da lei. Da quando è nata ha lottato per vivere e lo farà anche questa volta. Nella sua squadra c'è anche Peeta, un ragazzo gentile che però non ha la stoffa per farcela. Lui è determinato a mantenere integri i propri sentimenti e dichiara davanti alle telecamere di essere innamorato di Katniss. Ma negli Hunger Games non esistono gli amici, non esistono gli affetti, non c'è spazio per l'amore. Bisogna saper scegliere e, soprattutto, per vincere bisogna saper perdere, rinunciare a tutto ciò che ti rende Uomo.

Commento Personale

La storia di come io e il romanzo della Collins ci siamo "incontrati" è davvero curiosa e conferma il fatto che le storie che mi piacciono di più, le debba sempre scoprire in ritardo! Per tutto questo tempo infatti non ho prestato la ben che minima attenzione alla trilogia di Hunger Games(se ci ripenso ancora mi domando come sia stato possibile): conoscevo i libri, sapevo dell'uscita del film ed ero a conoscenza dell'enorme successo ottenuto dall'autrice ma tutto ciò semplicemente non risvegliava in me alcun tipo di interesse. Ero beatamente inconsapevole di quello che mi stavo perdendo, finchè una sera come un'altra, non mi sono imbattuta nel film e ....semplicemente sono rimasta folgorata. Si, folgorata è proprio il termine giusto, per niente esagerato nè fuori luogo. Mi sono gustata tutto il film, fotogramma per fotogramma, battuta per battuta e l'unico pensiero che avevo nel mentre era: "l'autrice è un genio!" e immediatamente dopo: "io devo assolutamente leggere questo libro, non avrò pace finchè non l'avrò letto!" E fu così quindi, che il giorno dopo mi ritrovai in libreria a cercare spasmodicamente fra gli scaffali Hunger Games. D'altra parte meglio tardi che mai, no? E a conferma del fatto che la maggioranza della volte il libro è meglio della pellicola cinematografica, ho adorato il romanzo! L'ho divorato in pochi giorni appena, nonostante gli impegni, e ne sono rimasta totalmente conquistata!
Davvero non potevo inaugurare in modo più opportuno le prime cinque stellette dell'anno. Una storia che non mi ha lasciato tregua, che mi ha incollato alle sue pagine per tutto il tempo delle lettura. Un intreccio nuovo, intelligente, inedito e ingegnoso: una vera pietra miliare del genere che è riuscito a conquistarsi un posticino nel mio cuore di lettrice! Un romanzo che è un campionario di sentimenti umani: dall'amore all'odio, dall'amicizia al disprezzo, dalla vita alla morte, e che in un vortice di sentimenti sempre più forti mi ha regalato ore di splendida lettura. Non lo avrei creduto possibile, se qualcuno me lo avesse detto in anticipo, che sarei riuscita a leggere il libro subito dopo aver visto il film e che me ne sarei innamorata così follemente, eppure è successo. E dunque io non posso - caso mai ci fosse ancora qualcuno  che non l'abbia fatto - non consigliarvi la lettura di Hunger Games!!!

Coinvolgimento

Ottimo e costante per tutta la durata. Fin dalle prime pagine sono rimasta totalmente conquistata dalla storia e non ho potuto fare a meno di leggere una riga dopo l'altra. Semplicemente un libro geniale, scritto bene e coinvolgente che non si può posare prima di essere arrivati alla fine! 5/5

Stile

Semplice e diretto ma perfettamente integrato con la vicenda. Non so se sia stato voluto dall'autrice o meno, ma è esattamente il tipo di stile adatto per un libro del genere. Seppur nella sua semplicità infatti lo stile della Collins è dotato di grande potere evocativo e capace di creare grandi aspettative e  suscitare molto coinvolgimento nel lettore. Ho apprezzato inoltre l'uso della prima persona che ha portato - per quanto mi riguarda- ancora maggior trascinamento nella vicenda. 5/5

Personaggi

Strambi, fantasiosi, pazzi, romantici....per me indimenticabili! Tutti ben descritti e caratterizzati a seconda del ruolo che ricoprivano. Naturalmente Katniss-la protagonista- spicca sugli altri: conosciamo fino in fondo tutti i suoi pensieri e viviamo le sue stesse emozioni nonchè (e sopratutto) paure. Una full immersion dunque, che però non risulta mai noiosa grazie all'azione e all'innovazione di cui l'autrice ammanta l'intero intreccio e i personaggi stessi. 
Una parola è doverosa per Peeta: ma quanto è tenero??  5/5

Vicenda

L'ho detto e lo ripeto: ho trovato geniale l'idea di fondo che  ha avuto autrice e come l'ha sviluppata. E detto questo, ho detto praticamente tutto!
In generale comunque, ho trovato l'intreccio molto ben sviluppato e congegnato, ricco di molti elementi e spunti di riflessioni. Una vicenda completa e più profonda di quello che erroneamente ci si potrebbe aspettare a prima vista, che nasconde sotto l'immagine di un romanzo ya tematiche spinose e importanti perchè gli Hunger Games sono molto di più di quelli che sembrano. Inoltre sono convinta che la società distopica creata dall'autrice (che ho apprezzato) ha ancora da giocare un ruolo importante nel futuro della serie.

(Cover: La mia edizione è quella uscita in occasione della distribuzione nelle sale della pellicola. Sinceramente la preferisco di gran lunga a quella precedente italiana che trovavo abbastanza brutta. Non mi dispiace però  nemmeno quella originale americana che ritengo sobria ma di impatto. In ogni caso una cover molto attinente con il romanzo che sicuramente cattura lo sguardo del lettore 4/5)



Consigliato: Mi sento un po' stupida a consigliarlo, dato che credo di essere rimasta l'unica su tutta la Terra che non lo aveva ancora letto, in ogni caso- se ancora ci fosse qualcuno non convinto - correte a leggere questo libro!!

Giudizio: 5/5



sabato 19 gennaio 2013

Recensione - Absedium

Cari Lettori,
ecco la recensione del giorno!

ABSEDIUM 
Il vento di Alesia
M.A CERRINO
RIZZOLI
397 PAGINE
8.8O €
ED. RILEGATA

*ATTENZIONE!!!!!!SE AVETE INTENZIONE DI LEGGERE QUESTO LIBRO, VI SCONSIGLIO LA LETTURA DELLA TRAMA RIPORTATA IN COPERTINA PERCHE' RICCA DI SPOILER, PASSATE DIRETTAMENTE ALLA RECENSIONE!*




Trama
(dalla copertina)

Trenta giorni. È il tempo che rimane a Vercingetorige e ai suoi uomini per affrontare la vendetta di Giulio Cesare. Poi non ci sarà più cibo né acqua nella città assediata dalla furia romana, e il sogno di una Gallia libera morirebbe per sempre con i guerrieri ribelli. Alesia è l'ultimo avamposto della sanguinosa rivolta che ha decimato le legioni romane e messo a dura prova la sete di conquista di Cesare. Per questo adesso i capitribù gallici che difendono la città pregano solo che i rinforzi arrivino al più presto. È stato il bardo Ceidrac a radunare da ogni angolo della Gallia l'esercito in marcia verso la roccaforte. Con loro ha cavalcato Nesia, la veggente sacra agli dèi e sposa di Vercingetorige: anche lei vuole combattere, perché il figlio che porta in grembo possa nascere da uomo libero. E ora, sotto le mura di Alesia, mentre il vento porta con sé le potenti parole di Ceidrac, gli uomini di Gallia sono pronti a lottare fino alla morte insieme al proprio capo, il "grandissimo re dei guerrieri" che ha osato sfidare l'invincibile Cesare.

Commento Personale

Purtroppo in questo periodo non ho fortuna con i romanzi che scelgo: puntualmente infatti mi ritrovo per le mani un libro e una storia decisamente mediocri rispetto a quello che mi aspettavo. Prima Le parole del nostro destino, che si è rivelato più un romance che un time travel, e ora anche Absedium. Intendiamoci, non che il romanzo sia brutto nel vero senso della parola, ma sicuramente posso definirlo deludente in quanto mi aspettavo la lettura totalmente diversa da quella che poi si è rivelata. Mi ero immaginata di leggere la storia della conquista della Gallia vista però da una prospettiva inedita: quella di Vercingetorige. L'idea era ottima e piena di potenzialità dato che le fonti sull'argomento sono poche e ovviamente tutte rivolte verso la versione di Cesare. Tra l'altro, se mi seguite lo saprete certamente, io adoro i romanzi storici che riscrivono le versioni dei fatti, gettando nuova luce sui personaggi storici ricordati dalla memoria collettiva in maniera negativa, cancellando le ombre e donandogli nuovo lustro. Vercingetorige decisamente era adattissimo a questo proposito, perfetto per essere ri- descritto come un grande guerriero ambizioso e tenace, capace di mettere a dura prova l'ingegno e le abilità romane e di tenere testa al grande Cesare. Aggiungeteci un'ambientazione da favola, condita con gli usi e i costumi celtici (per me tremendamente affascinanti) e otterrete una misura delle mie aspettative. Praticamente tutto concordava nel farmi credere che questo romanzo sarebbe stato epico nel vero senso del parola. Purtroppo però, al contrario di quel che pensavo e speravo, mi sono ritrovata a leggere un libro storico che si è rivelato noioso e in definitiva non molto diverso dal mio libro di storia del liceo, con difetti di narrazione abbastanza pesanti per quanto mi riguarda. E' bene sottolineare che non sto discutendo la preparazione dell'autrice che anzi, risulta eccellente e ben presente; purtroppo però per scrivere un romanzo storico  che risulti davvero appassionante e avvincente, serve molto di più che un lungo elenco di fatti e battaglie sapute dai più. Oltre a dei buoni personaggi (e questi erano ottimi in termini di potenzialità) serve infatti una storia, un intreccio accattivante che riprenda  ovviamente a grandi punti la Storia vera e propria ma che narri anche la storia personale dei protagonisti - inventandola se serve - che umanizzi e avvicini al lettore i personaggi storici di cui si parla, facendogli abbandonare la staticità dei libri di storia per qualcosa di decisamente più avventuroso.Questa d'altro canto è la letteratura d'intrattenimento, altrimenti tanto vale scrivere un saggio! E questo è anche di fatto la più grande mancanza di Absedium, secondo me. Le battaglie combattute da Cesare in Gallia sono facilmente reperibili in mille modi diversi ma cosa ha pensato Vercingetorige prima dell'assedio di Alesia? Cosa ha fatto la sera prima di una battaglia importante seduto intorno al fuoco con i suoi guerrieri? Chi erano i suoi confidenti a cui raccontava i dubbi che certamente anche lui nutriva?Ecco era anche questo che avrei voluto leggere tra le pagine di questo romanzo. Certamente la Storia deve esserci per contestualizzare il tutto, ma sono altrettanti necessari quei piccoli particolari che condiscono efficacemente la vicenda trasformandola poi in una storia che il lettore ha il piacere di leggere.
Per questo dico che Absedium si è rivelato essere più ordinario di quello che credevo, non un brutto romanzo, ma sicuramente uno che non ha saputo sfruttare al meglio tutti i numerosissimi punti di forza che aveva:un vero peccato considerate anche le premesse sfavillanti con cui partiva. Rimane comunque immutato il valore degli eventi narrati e l'impegno di ricerca dell'autrice.

Coinvolgimento

Abbastanza scarso. Escludendo le prime pagine dove è stato più il mio entusiasmo per le potenzialità della vicenda  che il coinvolgimento vero e proprio a spingermi a leggere, il resto del libro per me è stato noioso. Inoltre non è presente una cartina con i luoghi descritti nel romanzo (che sono differenti da quelli attuali e molteplici) il che mi ha reso complicato seguire i vari spostamenti geografici, senza tenere conto del numero impressionante di tribù galliche citate senza che il lettore sappia effettivamente collocarle all'interno della storia e nello spazio della Gallia. Unica nota positiva il dizionario con i termini celtici e latini usati nel testo. 2/5

Stile

Non mi ha fatto impazzire per nulla. In generale l'ho trovato abbastanza piatto senza nessun tipo di coinvolgimento per il lettore. Nessuna verve o grinta: in pratica non c'era differenza tra una descrizione di battaglia e una paesaggistica! Un vero peccato! Non mi è piaciuta oltretutto la scelta della terza persona, trovo che per romanzi del genere sia decisamente più coinvolgente la prima. 2/5

Personaggi

Grandi potenzialità per nulla esplicate. Vercingetorige che avrebbe dovuto essere l'elemento aggregante e trascinante dell'intera vicenda non spicca mai! Mai una descrizione appassionata, ricca di particolari o interessante. Il personaggi non ha tridimensionalità, non si stacca dalla pagina, non affolla i pensieri del lettore, non lo conquista e non guadagna quella vita propria che avrebbe potuto acquistare ma al contrario rimane inerme tra le azioni canoniche che ci si aspetterebbe da lui e i fatti storici veri e propri. Stesso discorso per tutti gli altri personaggi che si risolvono in poco più che ombre che attraversano le pagine. Inaudita per me inoltre la mancanza di una vera e propria storia d'amore, tanto più che il libro è stato scritto da una donna!3/5

Vicenda

Un lungo e costante elenco di fatti storici per lo più. Qua e là spiccano alcune "trovate" ma nessuna davvero in grado di portare il romanzo su un altro livello. Un vero peccato perchè il libro e la storia erano davvero ricchi di potenzialità. Non ho molto altro da aggiungere, a parte il fatto che è stato davvero una mezza delusione.3/5

(Cover: In linea con il romanzo. Non è una di quelle cover che ti strappano un sospiro ma assolve comunque bene al suo dovere. Non mi piace moltissimo il formato di questa collana che trovo troppo largo da tenere tra le mani, ma questa è una questione di gusti vera e propria. Trovo invece inaccettabile come la quarta di copertina riporti più di metà libro, sottraendo al lettore anche quel pizzico di aspettativa che avrebbe potuto esserci!!! 4/5)

Consigliato? Consigliato solo agli amanti "sfegatati" dei romanzi storici e ai fan dell'autrice.

Giudizio: 2.5/5

Questa recensione partecipa alla Women Reading Challenge di peekabook.it




domenica 13 gennaio 2013

Recensione - Le parole del nostro destino

Cari Lettori,
ecco la recensione del giorno!

LE PAROLE DEL NOSTRO DESTINO
BEATRIZ WILLIAMS
NORD
460 PAGINE
17.60 €
ED. RILEGATA



Trama
(dalla copertina)

Amiens, Francia, 1916. Incurante della pioggia battente, una donna è in attesa fuori della cattedrale. Tra i fedeli raccolti in preghiera, c'è il capitano Julian Ashford, l'uomo per cui lei ha sacrificato ogni cosa e che tuttavia non rivedrà mai più. Quando tornerà in trincea, Julian morirà. Ma lei è lì per riscrivere il loro destino. Il nome della donna è Kate...
New York, oggi. Incurante del gelo, una donna è in attesa davanti alla porta di Julian Laurence: sebbene sia la vigilia di Natale, deve consegnargli dei documenti urgentissimi. I due si sono conosciuti il giorno precedente, eppure, quando lei entra in casa, lui si comporta come se l'aspettasse da sempre, come se l'amasse da sempre. Ricambiare quell'amore le sarà facile: Julian è uno degli uomini più ricchi e affascinanti di Manhattan, è romantico, appassionato, intenso, Per qualche mese, la vita diventa un sogno da cui non ci si vorrebbe svegliare mai più... Ma poi, dal nulla, spunta un libro: la biografia di Julian Ashford, un prezioso volume corredato di foto e di lettere scritte dal celebre poeta-soldato durante la prima guerra mondiale. La donna non ha dubbi: la calligrafia elegante e ordinata, gli occhi gentili, il volto che s'intravede sotto il berretto sono del suo Julian. E quel libro sta per segnare il loro destino. Il nome della donna è Kate...
In un turbine di sentimenti e di misteri, di speranze e di passione, "Le parole del nostro destino" racconta la storia di un amore vero, un amore unico, un amore eterno.


Commento Personale

Se mi seguite da un po' saprete certamente del mio amore per i romanzi di Diana Gabaldon. Cosa c'entra, vi starete chiedendo senza dubbio? Ve lo spiego subito: è stata la saga della Straniera a farmi scoprire per la prima volta - e farmi amare, diventando anche il mio metro di paragone- i romanzi time travel, ovvero quei romanzi con i viaggi del tempo all'interno della storia. Da quel momento è stato amore profondo e, ancora oggi, queste storie hanno su di me un potere attrattivo incredibile. Basta che si accenni a un possibile viaggio nel tempo sulla copertina o nella trama e cado letteralmente in balia del libro in questione, smaniando per leggerlo. Ebbene, questo è precisamente ciò che mi è accaduto con Le parole del nostro destino. Mi sono lasciata abbindolare e sono caduta come una pera cotta dall'albero, schiantandomi al suolo! Non nascondo infatti che credevo la lettura di questo romanzo profondamente diversa. Mi ero immaginata una storia epica, un'avventura mozzafiato nelle pieghe del tempo, indietro fino all'inizio del secolo scorso (una delle mie epoche storiche preferite, tra l'altro) e poi nuovamente nel presente. E sopratutto mi ero immaginata un amore più forte del destino e della Storia, una magnifica love story sfavillante, eterna, combattuta con ogni forza e infine vinta. Insomma, mi ero immaginata qualcosa proprio  nello stile della Gabaldon. Bene, niente di più lontano!!! L'unica parte degna della denominazione time travel in questo romanzo è la fine - dove effettivamente avviene un viaggio a ritroso nel tempo - e parte dell'inizio, dove si alternano capitoli ambientati alla vigilia della battaglia della Somme e capitoli ambientati nel 2007 a Wall Street; mentre la magnifica love story di cui sopra, si è trasformata in un mega rendiconto melenso e stucchevole delle interazioni tra i due protagonisti. Tutta, e sottolineo tutta, la parte centrale della vicenda (e del libro) oltre a essere inutile diventa così anche incredibilmente noiosa dato che altro non è che un'interminabile ripetizione di quanto il lui della situazione sia bello, aitante e ricco sfondato, di quanto lei lo ami, di quanto lui ami di rimando lei e - ovviamente- di un sacco di  sue fisime mentali che nessuna sana di mente si sognerebbe mai di pensare! Insomma, da time travel mi sono ritrovata per le mani un Harmony (senza offesa!) di bassa lega, tedioso oltre ogni dire, traballante nell'intreccio oltre che estremamente semplice e in definitiva noioso per gran parte della lettura. Va bene dipingere l'amore tra i due protagonisti come l'unico e assoluto, ma ho avuto come l'impressione che all'autrice fosse sfuggito di mano il vero obiettivo del libro: ha calcato troppo la mano sulla storia d'amore, facendo diventare il tutto molto statico e ripetitivo, per poi condensare in pochi e velocissimi capitoli alla fine il vero succo della vicenda. 
Purtroppo sono rimasta abbastanza delusa da questo libro, le idee erano ottime e sarebbe potuto venire fuori davvero una meravigliosa storia, ricca e corposa, coinvolgente oltre ogni dire. Peccato veramente!!

Coinvolgimento

Molto altalenante! L'inizio è molto coinvolgente data l'alternanza di capitoli di cui sopra, così come la fine che vede finalmente un po' di azione nel vero senso della parola. Ma tutta la parte centrale è davvero stagnante! Noiosa e troppo concentrata sulla storia d'amore dei due personaggi. Su più di quattrocento pagine, la metà poteva essere tranquillamente evitata, risparmiando così al lettore inutili scene davvero troppo melense e in definitiva fini a se stesse. 3/5

Stile

Sono rimasta piuttosto sconcertata dallo stile dell'autrice. Sarà che avevo in mente un'idea tutta mia di questo romanzo, ma lo stile davvero colloquiale con la quale la Williams ha scritto mi ha lasciato senza parole. Sicuramente è scorrevole e mai pesante e, probabilmente, il suo intento era rendere i due protagonisti alla portata di qualsiasi lettore, facendogli apparire ne più ne meno diversi da qualsiasi ragazzo/a di oggi giorno, ma il suo intento è purtroppo fallito. Mi ha lasciato infatti addosso un senso di disillusione stranissimo: è come se fosse riuscita a spogliare di ogni poeticità quel poco d'incanto che era riuscita a creare nelle prime pagine, appiattendo ogni mia emozione, riducendo il tutto a un misero scambio di battute a mio parere un po' squallide e demenziali.
Davvero non credo di aver mai provato niente di simile a riguardo. A mio avviso è totalmente inadatto alla narrazione, ottiene un punticino in più però solo per la scorrevolezza. 3/5

Personaggi

Anche sotto questo aspetto l'autrice mi ha lasciato senza parole, e non in positivo. Si nota il suo sforzo di donare tridimensionalità ai suoi protagonisti, di caratterizzarli più profondamente ma quello che ne risulta in verità è l'esatto opposto: delle simpatiche macchiette, nel migliore dei casi. Tralasciando alcune inverosomiglianze pazzesche, tutti e due mi hanno l'impressione di diventare sempre più rimbambiti con l'andare avanti della vicenda (mi scuso per il vocabolo poco forbito ma  è l'unico che mi viene in mente adesso e renda bene l'idea!!!). Lei è una vera palla al piede: oltre a fare pensieri sconnessi e davvero senza senso, è sempre pronta a lamentarsi, a cacciarsi in qualche guaio o ad arrabbiarsi con la persona sbagliata salvo poi scusarsi e ricominciare tutto d'accapo per altre trecento pagine. Lui è il classico belloccio - ovviamente straricco- di turno, innamorato perso di lei (di cosa poi non si è capito!) pronto a soddisfare ogni suo minimo capriccio, naturalmente.
Purtroppo li ho trovati troppo stereotipati, troppo irreali e troppo poco approfonditi, benchè l'autrice si soffermi sui dettagli: è chiaro però che descrivere i vestiti non equivale a descrivere veramente un personaggio. E poi sono davvero poco credibili, sopratutto lui: ha combattuto nelle trincee della prima guerra mondiale e l'unico shock  di cui ha risentito (nonostante fosse un pluridecorato combattente) è stato quello di continuarsi ad alzare presto la mattina come faceva in passato per evitare le sortite nemiche e le bombe!? 2/5

Vicenda

La vicenda aveva un suo grande potenziale - è da ammettere - ma ovviamente è stato gestito malamente. Salvo  le prime trenta /cinquanta pagine iniziali e finali, tutto il resto l'ho trovato onestamente evitabile. Troppo concentrata sulla storia d'amore l'autrice si è semplicemente "dimenticata" di far accadere gli eventi, per poi concentrarli totalmente nel finale, creando così non solo noia nel lettore ma anche rabbia. Particolari inutili, situazioni superflue e ripetitive, avvenimenti che si risolvono in un non niente: in quelle trecento pagine centrali non accade di fatto proprio niente di niente!!!!. Un vero peccato dato che l'autrice aveva mille modi per sfruttare l'argomento "viaggi nel tempo" in modo decisamente più soddisfacente. 3/5

(Cover: La cover italiana è abbastanza carina, a mio avviso forse più della versione originale (di cui però è molto meglio il titolo, decisamente più calzante), ma è totalmente inadatta a caratterizzare il romanzo! Dà l'idea di un romanzo "serio" e puntuale mentre invece  è evidente che non era affatto questa l'idea dell'autrice la quale sia attraverso lo stile, sia attraverso la caratterizzazione dei personaggi, si indirizza decisamente verso un tipo di romanzo più "leggero" e semplice. 2/5)



Consigliato? In giro per il web il romanzo ha ottenuto tutto sommato dei buoni risultati. Se dipendesse  esclusivamente da me vi direi di lasciar perdere: esiste di meglio in giro. Tuttavia, se amate i romanzi dove la storia d'amore è l'unico e vero elemento portante della trama allora forse, potrete trovare in questo libro una valida lettura.

Giudizio: 2.75 /5

Questa recensione partecipa alla Women Challenge di Peekabook.it


sabato 12 gennaio 2013

Prossimamente in Libreria

Cari Lettori,
oggi vi segnalo un'uscita davvero molto interessante che presto potremo trovare in tutte le librerie grazie alla Newton Compton, perfetta se amate la suspense e un pizzico di paranormale!

Invidia - I segreti di Port Gamble
Gregg Olsen
352 pagine
9.90 €
SITO AUTORE
SITO DELLA SERIE


In uscita il 24 Gennaio 

Nella cittadina di Port Gamble niente è come appare...
Katelyn è una ragazza problematica e asociale, e quando viene ritrovata morta dalla madre, il giorno di Natale, in paese si diffonde subito la voce che si sia suicidata. Eppure le gemelle Hayley e Taylor Ryan, le sue uniche amiche, non si accontentano di questa spiegazione e iniziano a cercare disperatamente la verità. Ma per indagare, le ragazze hanno un’arma segreta... Scopriranno che Katelyn non era poi così sola: chattava tutte le notti con un uomo misterioso. Chi si nasconde dietro quell’identità virtuale? È stato lui a spingerla verso la morte? Oppure l’ha uccisa inscenando un suicidio? Ma Hayley e Taylor non sono le uniche a svolgere delle indagini. Una reporter senza scrupoli è sulle loro tracce per carpire informazioni sui loro poteri e su un misterioso incidente avvenuto dieci anni prima, da cui uscirono indenni solo le sorelle Ryan e la povera Katelyn… 

Dicono del libro:

«Il ritmo perfetto di Invidia conferisce spessore e fascino al libro. Con il suo stile intenso, i riferimenti alla cultura pop e una sequela di indizi che vengono svelati man mano, questo romanzo ha tutte le potenzialità per conquistare milioni di lettori.»
School Library Journal

«Olsen unisce mistero e cronaca in un vecchio caso irrisolto dalla polizia. La trama originale ed enigmatica catturerà tutti gli appassionati di thriller.»
Publishers Weekly

L'autore:

Gregg Olsen è nato a Seattle, vive nello Stato di Washington, con la moglie e le figlie. Autore di bestseller del «New York Times», ha firmato tredici libri, soprattutto thriller di ambientazione metropolitana. Ha vinto numerosi premi letterari e interviene spesso in TV (ad esempio, a FOX News e Good Morning America) come esperto dicold case.





venerdì 11 gennaio 2013

In libreria: Cinque

Cari Lettori,
amanti dei thriller e dei gialli, questa è una segnalazione per voi! Già disponibile in tutte le librerie una nuova uscita per Corbaccio davvero imperdibile e tutta da scoprire...

Cinque
Ursula Poznanski
Corbaccio
416 pagine
16.40 €


Una donna giace morta su un prato nei dintorni di Salisburgo. Precipitata da un dirupo, le mani legate, vestita ma senza scarpe. Sulle piante dei piedi ci sono dei numeri tatuati. Sono coordinate 
geografiche, che rimandano a un luogo dove è nascosto un macabro reperto: una scatola contenente una mano mozzata, avvolta nella pellicola trasparente, e un foglietto con nuove coordinate e un indovinello la cui soluzione porta all'identificazione di una persona. Ma quando finalmente i due investigatori della polizia salisburghese, Beatrice Kasparay e FlorinWenninger, riescono a identificare la persona misteriosa, questa scompare...
E la catena di omicidi non sembra destinata a interrompersi. In una perversa caccia al tesoro tramite GPS, un feroce assassino sta portando i due poliziotti salisburghesi da un cadavere a un altro, da un orrore a un altro. Gli omicidi si susseguono a ritmo sempre più serrato, senza nessun apparente legame tra loro, e i due poliziotti cercano disperatamente di scoprire le carte dell'assassino prima che attraverso i suoi indovinelli completi il suo terribile puzzle di morte...

Dicono del libro:
"Una storia imprevedibile, coinvolgente, che tiene con il fiato sospeso fino all'ultima pagina. Ursula Poznanski sa come stregare i lettori!"
Wulf Dorn



L'autrice

Ursula Poznanski è nata nel 1968 a Vienna, dove ha studiato e dove vive con la famiglia. Ha lavorato come redattrice in una casa editrice di medicina. Dopo il successo del suo primo romanzo per ragazzi Erebos, ha deciso di diventare scrittrice a tempo pieno.