venerdì 16 novembre 2012

Recensione - Inquietudine

Cari Lettori,
ecco la recensione del giorno!

INQUIETUDINE
WILLIAM BOYD
BEAT
345 PAGINE
9.00 €
ECONOMICA



Trama
(dalla copertina)

È l'estate del 1976, un'interminabile calda estate inglese. Ruth Gilmartin è giunta in macchina nel minuscolo villaggio di Middle Ashton dove vive sua madre. Il paese ha l'aspetto di sempre: una Shangri-La all'incontrario nel cuore perduto dell'Inghilterra dove, come per un misterioso sortilegio, tutto sembra diventare a ogni istante più vecchio, ammuffito, decrepito. La grande casa del XVII secolo al centro del villaggio traballa sui suoi legni divorati dai tarli; la chiesa è sempre più buia e umida, soffocata dagli alberi che sprofondano il villaggio in un crepuscolo perenne; la villetta di Sally, la madre di Ruth, è immersa come sempre in un verde selvaggio e incolto. Tutto sarebbe tediosamente uguale alle innumerevoli volte in cui Ruth è accorsa a Middle Ashton col piccolo Jochen al seguito, se sua madre non avesse un comportamento a dir poco bizzarro. È comparsa sulla soglia della casa seduta su una sedia a rotelle, con le braccia allargate come per accogliere in grembo figlia e nipote. Una volta in casa poi, è balzata giù dalla sedia, si è chinata per dare un bacio a Jochen e ha raggiunto la finestra schermandosi gli occhi per sbirciare fuori, verso il bosco di querce, faggi e noci. Ruth ha avuto la netta sensazione che stesse accadendo qualcosa di strano. Una sensazione che è diventata angosciosa certezza quando Sally ha afferrato un raccoglitore di cuoio e le ha detto porgendoglielo: "Vorrei che lo leggessi". Sul contenitore c'era scritto: "Storia di Eva Delektorskaja".

Commento Personale

La lettura di Inquietudine mi è capitata giusto a pennello in questo periodo. Non so se capita anche a voi di attraversare una fase in cui leggete diversi libri su uno stesso argomento, ma da un po' di tempo a questa parte mi sono ritrovata a maneggiare sempre romanzi aventi come tematica centrale la guerra. Anche il romanzo di William Boyd non fa eccezione anche se, a onor del vero, l'accento è sicuramente posto più sulla spy story che sul conflitto mondiale in sè. In ogni caso ciò non preclude affatto la piacevolezza della lettura che ho trovato estremamente scorrevole e molto piacevole. La scrittura di Boyd ci trasporta alternativamente indietro durante gli anni del secondo conflitto mondiale e negli anni settanta di relativa stabilità (economica anche se un po' meno sociale). E mette a confronto due generazioni: madre e figlia. Cosa conosciamo noi dei nostri genitori? E quello che sappiamo è davvero la verità? Queste sono le domande chiave intorno a cui ruota tutto il romanzo. Se ci pensiamo bene infatti, non è affatto semplice rispondere a queste domande. Siamo abituati a vedere i nostri genitori come semplici figure a contorno della nostra esistenza, ma forse spesso ci dimentichiamo che anche loro sono stati giovani, anche loro come noi hanno dovuto affrontare problematiche alla fine non tanto diverse dalle nostre. Quello che sappiamo dei nostri genitori è quello che loro ci hanno raccontato ma ciò potrebbe non corrispondere alla realtà dei fatti. E questo è quello che capita a Ruth Gilmartin una torrida estate del 1976 quando sua madre le rivela di essere stata una spia al servizio del governo inglese, di avere origini russe e che il suo vero nome è Eva Delektorskaja. La storia che Sally le racconta ha dell'incredibile anche se è tutta vera e Ruth dovrà venire a patti con la realtà, accettare che la persona a cui deve la vita è in realtà una perfetta sconosciuta, ma dovrà anche aiutarla perchè dopo anni di tranquillità qualcosa preoccupa Eva che si sente osservata.
Sono sicura che nessuno di noi accoglierebbe una notizia del genere con serenità. Vecchie assurdità?Demenza senile? Le prime cose che vengono in mente a un annuncio come questo. Personalmente ho letto con interesse l'evolversi della situazione che capitolo dopo capitolo intriga e ammalia il lettore sempre di più: da una parte le avventure di Eva, agente segreto dalle mille risorse che si rivela abilissima nel suo lavoro, e dall'altra la reazione di Ruth sempre più spiazzata dalla storia raccontatale.
Inquietudine è un romanzo scorrevole e ben scritto, in grado di catturare il lettore nel vortice di intrighi e complotti che infine giungono alla luce dopo anni. Ma è anche un libro denso di significato sul rapporto strano, a volte incomprensibile e non sempre sondabile, tra genitori e figli con una profonda riflessione sulla vita in chiusura che merita di essere letto.

Coinvolgimento

Molto buono e costante per tutta la durata della lettura. Il romanzo non ha un ritmo incalzante ma ciò non è di intralcio all'interesse del lettore che capitolo dopo capitolo si ritrova lentamente ma inesorabilmente coinvolto negli eventi narrati e desideroso di vedere la conclusione. 4/5

Stile

Adatto alla narrazione: nè troppo descrittivo nè troppo sintetico. Ho trovato lo stile dell'autore  piuttosto vivace  e perfetto per le scena d'azione raccontate.Mi è piaciuto l'espediente dell'alternanza dei capitoli e la doppia narrazione con l'uso della prima persona per la parte della storia ambientata negli anni Settanta e l 'uso della terza persona per la parte dedicata alla storia di Eva. 4/5

Personaggi

Ben caratterizzati e analizzati. Perfettamente sfaccettati e tridimensionali. Eva è un personaggio che mi è piaciuto tantissimo, ricco di risorse ed ingegno. Non si perde mai d'animo ed è determinata oltre ogni limite. Anche Romer è un personaggio degno di nota e che intriga il lettore: ambiguo quanto basta e a volte decisamente subdolo, affascina inevitabilmente. Ho trovato che al confronto i personaggi degli anni Settanta risultassero un po' sbiaditi in termini di attrattiva ma non è forse vero che il passato ha un fascino tutto particolare? 4/5

Vicenda

Intrigata e ben congegnata. Mi è piaciuto il racconto su due piani temporali paralleli e l'alternanza delle visioni. Mi è piaciuto anche il "conflitto" tra madre e figlia che si respira e la parabola dell'accettazione di Ruth nei confronti della mamma. Ho percepito il lungo lavoro di ricerca dell'autore e ciò ha conferito alla vicenda un fascino tutto particolare. 4/5

(Cover:Più o meno identica all'originale a parte il font del titolo e i dettagli in rosso. La trovo un po' anonima in ogni caso, anche se abbastanza pertinente con il romanzo 3/5)



Consigliato? SI, consigliato a tutti! A chi ama le spy story e gli intrighi della seconda guerra mondiale  in particolare.

Giudizio:4 /5

N.B La BBC realizzerà una trasposizione cinematografica di questo romanzo, che verrà trasmessa in patria alla fine del 2012. Il cast è così composto:

Michelle Dockery sarà Ruth Gilmartin
Charlotte Rampling sarà Sally Gilmartin
Hayley Atweel sarà Eva Delektorskaja
Rufus Sewell sarà Lucas Romer giovane
Michael Gambon sarà Lucas Romer vecchio


1 commento:

  1. Bella recensione!
    Non lo conoscevo, sinceramente... ma me lo segno subito. Grazie mille :)

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