giovedì 27 settembre 2012

Recensione - Il canto delle parole perdute

Cari Lettori,
ecco la recensione del giorno!

IL CANTO DELLE PAROLE PERDUTE
ANDREAS PASCUAL
CORBACCIO
385 PAGINE
16.40 €
RILEGATO


Trama
(dalla copertina)

Nagasaki, agosto 1945. Kazuo, un ragazzo occidentale adottato da una famiglia giapponese, e Junko, figlia di una maestra di ikebana, si sono ripromessi di incontrarsi su una collina per suggellare il loro amore adolescente con un haiku. Pochi minuti prima dell'appuntamento, la bomba atomica trasforma la città intera nell'inferno. 
Tokyo, febbraio 2011. Emilian Zäch, architetto svizzero in crisi, funzionario delle Nazioni Unite e sostenitore dell'energia nucleare, conosce una gallerista di arte giapponese ossessionata dall'idea di rintracciare il primo amore della nonna. Due storie parallele, destinate a incrociarsi in un finale che sorprende. Un libro sulla forza dell'amore capace di superare ogni cosa. Una storia di speranza e determinazione, di abbandono e di coraggio, un romanzo sull'importanza di non dimenticare le tragedie del passato per affrontare le sfide del presente e scrivere il nostro futuro.

Commento Personale

Quando ho scoperto che l'uscita di questo romanzo in Italia era imminente non resistevo più dalla voglia irrefrenabile che avevo di leggerlo. Tutto, dalla copertina alla trama, dall'ambientazione particolare e unica ai personaggi, gridava al capolavoro. E in effetti non c'è dubbio alcuno, Il canto delle parole perdute è un libro da leggere.  Profondo, intensamente emotivo e pregno di emozioni riesce ad avvolgere il lettore con la sua aurea magica e parla dritto al cuore di chi legge. La storia di Kazuo e Junko non può non commuovere e portare a profonde riflessioni, e la potente carica emotiva che ammanta la storia non può lasciare indifferente nessuno, neanche il più duro d'animo. Quella che Andrés Pascual ci racconta è infatti una delle pagine più nere e buie del secolo scorso. Una tragedia- forse evitabile, sicuramente deprecabile - che si colloca all'interno di un altro immane dramma: la seconda guerra mondiale. Con delle premesse così non c'è pericolo dunque che il romanzo dell'avvocato spagnolo passi inosservato.
Sicuramente i temi che la storia tocca sono di un certo spessore e portano con loro moltissime riflessioni, domande a cui è difficile dare una risposta univoca e che - come tutte le questioni di questo tipo - inevitabilmente dividono. La faccenda del nucleare come fonte energetica per esempio, l'uso della bomba atomica su obiettivi civili, la responsabilità dei governi sono solo alcuni argomenti che il libro sfiora senza comunque mai schierarsi. E forse è giusto così: non basterebbero pagine e pagine su questo argomento per giungere a una soluzione. Solo il fatto che se ne discuta dal 1945 ad oggi è indice di quanto siano discorsi controversi. 
Tutto ciò in ogni caso, è lo sfondo sul quale si dipanano le vicende dei quattro protagonisti: Kazuo e Junko nel passato, Emilian e Mei nel presente. Un filo rosso lega le due storie e quel collegamento è l'amore. Un sentimento così puro eppure così potente che riuscirà a travalicare gli orrori di una guerra e le insidie del tempo per giungere infine a compiersi nonostante tutti gli ostacoli. Un romanzo che è un inno alla vita, alla voglia di guardare sempre avanti con la speranza di un miglioramento, alla forza d'animo per non abbattersi mai davanti alle difficoltà neanche di fronte  a una bomba atomica.

Coinvolgimento

Sebbene il romanzo abbia ottime potenzialità, in gran parte sfruttate a pieno, mi sento di sottolineare l'unica cosa che ho apprezzato di meno rispetto al resto: la gestione narrativa. Il ritmo è buono ma poco costante. In alcuni punti l'autore ha scelto di dilungarsi su aspetti che io avrei sorvolato con maggiore velocità per puntualizzarne altri. Ho apprezzato moltissimo il tentativo di creare un romanzo denso di personaggi e situazioni, ognuna tragica a modo suo e derivante dallo scoppio della bomba, ma in alcuni punti avrei velocizzato il tutto soffermandomi su altri particolari. In ogni caso comunque la storia è dotata di una fortissima carica empatica alla quale il lettore non è in grado di restare indifferente e questa da sola è una spinta più che sufficiente per continuare nella lettura e lasciarsi trasportare dalla vicenda. 4/5

Stile

Fluido e preciso risulta puntuale nelle descrizioni e tuttavia non perde in potenza narrativa. L'autore è riuscito egregiamente nella ricostruzione della Nagasaki distrutta dalla bomba , riportando all'attenzione del lettore dettagli vividi e spaventosi ma assolutamente realistici; così come è riuscito perfettamente nelle descrizioni dei sentimenti e degli stati d'animo inquadrando a pieno quello che è il modo di pensare giapponese. Ho apprezzato l'uso del linguaggio appropriato a seconda della situazione: talora scientifico, talora più artistico per la descrizione dei sentimenti. 4/5

Personaggi

Ben caratterizzati ed estremamente vividi, mi sono piaciuti. Ho apprezzato la sottile trama con la quale l'autore ha deciso di legarli tra di loro, creando un'impalcatura tanto fragile quanto inossidabile di rapporti interdipendenti che come cerchi concentrici si spandono nel tempo. Sopratutto i quattro protagonista hanno uno spessore non indifferente, che però non manca di rivolgersi anche ad altri personaggi secondari. 4/5

Vicenda

L'autore sceglie di confrontarsi con argomenti tutt'altro che banali, sia da un punto di vista più tecnico che più strettamente umano. Lo fa senza schierarsi, lasciando al lettore la possibilità di decidere cosa pensare e creandosi una propria opinione - scelta che io ho apprezzato fortemente- e dirottando maggiormente la vicenda verso i sentimenti. Personalmente amo le vicende del passato che si legano inestricabilmente con il presente e adoro il lavoro di indagine che ne deriva. Anche se in questo caso credo che l'autore abbia concentrato un po' troppo le proprie forze sulla ricerca in sè stessa, tra false piste e inseguimenti, Il canto delle parole perdute rimane comunque una gran bella storia che merita sicuramente di essere letta e apprezzata! 4/5

(Cover:La cover originale è davvero molto bella, con un grande sole in primo piano arancione a simboleggiare sia il Giappone che la luce della bomba (almeno credo!) e il resto inesorabilmente grigio come Nagasaki dopo lo scoppio, ricoperta di cenere. Ma anche quella italiana non è affatto male! Richiama spiccatamente il Giappone e la ragazza con il kimono mi ha fatto pensare a Junko tutto il tempo! 4/5)



Consigliato? Si, in ogni caso è un buon libro, che merita di essere letto e apprezzato, perchè il passato, anche il peggiore, deve essere ricordato nella sua interezza: solo così si potrà evitare di commettere gli stessi errori nel futuro.

Giudizio: 4/5



3 commenti:

  1. Ora che l'ho letto e recensito anch'io, sono passato a leggere la tua recensione :) Concordiamo perfino sul voto! Meravigliosa la copertina originale!!

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  2. Davvero bella la cover originale!!
    complimenti per la recensione!!!io non ho ancora letto questo libro, però è nella mia lista!!
    appena ho visto l'anteprima, la sua trama mi ha conquistata!

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  3. @MiK: ^^ siamo sulla stessa lunghezza d'onda allora

    @Mary: te lo consiglio! Una lettura di cui non ti pentirai :)

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